Paese che vai, usanza che trovi. Ma vi siete mai chiesti se le abitudini cambino a seconda del genere di una persona? Potete trovare la risposta nella pubblicazione “La vita delle donne e degli uomini in Europa - un ritratto statistico”. Rilasciata da Eurostat in collaborazione con gli Istituti nazionali di statistica degli Stati membri dell'Ue, Regno Unito e dei paesi dell'Efta, la pubblicazione è disponibile in italiano sul sito dell’Istat. L’ultima edizione, rilasciata a novembre 2020, è divisa in tre parti: “Vivere, crescere e invecchiare”, “Apprendere, lavorare, guadagnare” e “Mangiare, navigare, acquistare, socializzare”. I dati raccolti permettono di mettere a confronto la vita delle donne e degli uomini europei e, allo stesso tempo, di analizzare differenze e analogie tra le varie nazioni. Nonostante esistano anche similitudini tra la vita delle donne e degli uomini in Europa, ciò che colpisce sono soprattutto le profonde differenze evidenziate dall’indagine.
Istruzione
In proporzione le donne possiedono un livello d'istruzione più elevato degli uomini. Infatti, il 34 % delle donne nell'Ue ha conseguito il diploma universitario, contro il 29% degli uomini. Le differenze diventano ancora più marcate negli Stati membri del Baltico, in Finlandia, Svezia e Slovenia. In Finlandia, ad esempio, le donne ad aver ottenuto la laurea sono il 53.3%, gli uomini il 38.6%.
Lavoro
Nonostante ciò, i dati relativi alla carriera lavorativa sottolineano che generalmente sono gli uomini a occupare posizioni più elevate. Nell’Ue solo un terzo dei manager sono donne, e in nessuno degli Stati membri la loro quota supera il 50%. Tra i paesi con le quote maggiori troviamo Lettonia (46%), Polonia (43%), Svezia e Slovenia (entrambe 40%), seguiti da Bulgaria, Lituania e Ungheria (tutti al 39%). Pur non essendo il paese con la quota più bassa, l’Italia si trova in fondo alla classifica, con solo il 28% delle donne manager.
Reddito
Profondamente segnato dalle differenze di genere è anche il reddito. Il divario retributivo tra uomini e donne rimane elevato: in media, le donne guadagnano il 15% in meno degli uomini. Questa disparità è presente in tutti gli Stati membri, ma varia molto a seconda del paese. I divari più elevati si trovano in Estonia (22,7%), in Germania (20,9%), in Repubblica Ceca (20,1%), in Austria (19,6%) e Slovacchia (19,4%). L’Italia è uno dei paesi con il divario retributivo di genere inferiore (5% nel 2017). Tuttavia, la differenza cresce all’aumentare dell’importanza del ruolo ricoperto: da alcuni dati del 2014 emerge che, mentre il salario orario medio per manager uomini è di circa 45€, per le donne si ferma a 30€.
Famiglia e casa
Le divergenze non si limitano al mondo del lavoro, ma riguardano anche la cura dei figli e della casa. Nell’Ue, la percentuale di donne tra i 25 e i 49 anni che si occupa dei figli quotidianamente è il 93%, mentre per gli uomini scende al 69%. Solo in Svezia la percentuale degli uomini che si prende cura dei figli ogni giorno raggiunge il 90%. Ancora più evidenti sono le differenze riguardanti le attività domestiche e la cucina. Nel 2016 nell'Ue, il 78% delle donne cucina e/o svolge attività domestiche quotidianamente, mentre gli uomini a occuparsi di queste attività sono solo il 32%. L’Italia guadagna un amaro secondo posto (81% delle donne e 20% degli uomini), superata soltanto dalla Grecia (85% e 16%).
I solchi profondi tra uomini e donne emersi dall’indagine derivano da stereotipi e ruoli del passato ancora radicati nella nostra società. Nonostante alcuni paesi sembrino muoversi nella giusta direzione, la parità di genere appare ancora lontana. Conoscere queste divisioni e creare consapevolezza è il primo passo per cambiare le cose.