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Le donne dimenticate della musica classica
Storia e opere di 4 compositrici che meriterebbero di essere inserite nei canoni
Valentina Mele | 26 maggio 2021

Quante volte abbiamo sentito parlare di donne compositrici? Poche? Nessuna? Questo è perché le compositrici, a differenza dei loro colleghi uomini, sono spesso state dimenticate di proposito, o non sono riuscite ad arrivare all’apice della loro carriera per colpa della società patriarcale del loro tempo. C’è da dire, però, che anche oggi non se ne sente parlare, nonostante la nostra società sia fortunatamente andata avanti (c’è ancora molto lavoro da fare). Ecco quindi quattro compositrici, forse le più famose, anche grazie alle loro parentele:

Maria Anna “Nannerl” Mozart

Apriamo con la sorella maggiore di uno dei compositori più famosi. Entrambi sin da piccoli dimostrarono il loro grande talento musicale. Maria Anna suonò per volere del padre il clavicembalo in varie città europee, e diventò una bravissima pianista e insegnante di musica. Il fratello spesso la elogiava chiedendole la sua opinione sui suoi componimenti. Una volta diventata adulta, come ogni altra ragazza dell’epoca, Maria Anna dovette lasciare la musica per dedicarsi al matrimonio e alla famiglia. Alla morte del marito tornò comunque a insegnare pianoforte. Di lei non ci sono rimaste composizioni.

Fanny Mendelssohn

Anche la sorella di Felix mostrò da subito il suo talento, e il fratello la sostenne sempre, nonostante i pregiudizi dell’epoca. Era dotata di un’incredibile memoria musicale: sapeva suonare moltissimi brani senza spartito, ma sapeva comporre altrettanto bene: compose 300 Lieder, 150 pezzi per pianoforte, duetti e terzetti vocali, musiche per coro, da camera, Oratori, Cantate, Ouvertures e brani per orchestra. Tra i suoi brani più famosi abbiamo il Quartetto d’archi in Mi Bemolle Maggiore, l’Ouverture in Do Maggiore e il Notturno in Sol minore.

Clara Wieck Schumann

Clara proveniva da una famiglia di musicisti, perciò fu costretta dal padre a suonare per farla diventare un prodigio, impossibilitata ad avere quasi nessun’altra “materia scolastica”.  Col tempo diventò una grande pianista e compositrice. A parte il suo matrimonio con Schumann, Clara fu anche amica di Brahms. Alcune sue composizioni: Trio di Pianoforte in Sol Minore, Drei Romanzen e Liebesfrühling (tre canzoni su dodici).

Emilie Mayer

Emilie Mayer fu una compositrice tedesca del Romanticismo. A differenza delle compositrici sopracitate, lei iniziò a comporre relativamente tardi, ma fu comunque un’eccellente artista. Era la terza di cinque figli e la più grande del farmacista Johann August Friedrich Mayer. Il suo stile inizialmente fu influenzato da quello classico Viennese, ma successivamente si avvicinò al Romanticismo. Le sue opere, tra le quali troviamo la Sinfonia n. 7 in Fa minore, il Notturno in Re minore op. 48 n. 2 e Quartetto d’archi n. 1 in Sol Maggiore op. 14, cambiano spesso e improvvisamente tonalità e sono caratterizzate da ritmi complessi.

 

Forse, se le prime tre non avessero avuto collegamenti con altri compositori, non avrebbero avuto la (non abbondante) fama che hanno. E questo ci fa capire anche che, se si era donne all’epoca, era più facile essere riconosciute non grazie al proprio talento, ma grazie alla fama di parenti o amici. E non solo nella musica: come sarebbe oggi il mondo se le donne non fossero state discriminate dalle arti, le scienze e altri campi? Sicuramente saremmo stati più avanti. Purtroppo anche oggi ci sono lavori “da uomo” e altri “da donna”, per questo il femminismo serve anche oggi, al contrario di come si possa credere.

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