63 anni dopo… - L’attesa sta per terminare: tra 2 settimane parte il Giro d’Italia. Si tratta della 106ª edizione, attesissima dagli appassionati italiani e non solo. Da sempre, la Corsa Rosa ha regalato momenti indelebili nella storia del ciclismo e delle città in cui è transitata, essendo un’occasione irripetibile di vedere in azione i ciclisti più importanti del circus e di vedere il nome del proprio paese iscritto nell’albo del Giro. Quest’anno, la carovana rosa torna a far visita a Seregno, città brianzola in provincia di Monza e Brianza, che sarà sede della partenza della 15ª tappa, l’unica interamente lombarda e tra le più importanti della kermesse 2023. Non accadeva dal 1960, quando il campione francese Jacques Anquetil si aggiudicò la “Crono Brianza” Seregno-Lecco, di 68 km. In città si respira un'aria di grande attesa ed entusiasmo, a partire dal primo cittadino Alberto Rossi, promotore di questo ritorno, che ci ha raccontato i dettagli ed i retroscena di un risultato così importante:
Quando nasce l’idea di portare il Giro qui a Seregno?
È nata da una serie di coincidenze, da punti di vista diversi e dalla volontà di avere un evento che potesse rilanciare il tema dello sport a Seregno. Nasce in un primo momento da un percorso fatto con le associazioni sportive del territorio. In realtà, lo sport di Seregno è stato rilanciato soprattutto grazie alla relazione con loro, organizzando quella che è la Seregno Sportweek, valorizzando tutto il bello e il bene che portano sulla nostra città. A partire da quello, poi, l'idea appunto di provare ad alzare l'asticella ha portato, nel rapporto soprattutto con le società ciclistiche del nostro territorio, a dire cose un po’ come boutade all'inizio: “Certo che bello sarebbe poter fare questa cosa!”. Da lì è stato un tarlo che ha scavato abbastanza nella mia testa. È stato un tentativo che l'amministrazione ha fatto per un pò di tempo; piano piano riusciva anche ad essere più strutturato e nella candidatura a fare una proposta probabilmente più convincente e corrispondente alle esigenze degli organizzatori. E poi… Eccoci qui, l'anno scorso siamo riusciti a ottenere questo grandissimo evento, penso il più importante a livello sportivo (e forse non solo), della nostra città da diversi decenni a questa parte, che ci darà lustro a livello nazionale e non solo. Siamo ad un mese dall'evento e sicuramente adrenalina ed eccitazione salgono rispetto a qualcosa che davvero potrà rendere Seregno un po’ capitale dello sport. In quella giornata sarà visibile in tutta Italia e non solo, tra l'altro nell'unica tappa interamente lombarda, per di più di domenica; per cui sarà una festa difficile da organizzare ma davvero speciale, in un appuntamento speciale che ricorre nel giorno di un anniversario importante perché, in un ambito completamente diverso, arriva a quarant'anni da un altro giorno straordinario, che fu la visita di Giovanni Paolo II a Seregno, proprio il 21 maggio 1983.
Come si è arrivati all’assegnazione della partenza della tappa 15? Qual'è stato l'iter?
La città di Seregno ha mandato una candidatura a RCS Sport, organizzatore del giro. Non è mai semplice per i paesi brianzoli attorno a Milano ottenere partenze e arrivi di tappa, vista la storica conclusione nel capoluogo. Abbiamo mostrato però il nostro interesse ed una città pronta ad accogliere al meglio un evento importante come quello del giro. C'è una squadra all'interno del Comune che non solo lavora alacremente per fare in modo che non solo da un punto di vista logistico ma anche di costruzione dell'attesa, renda la giornata più bella possibile. Dal 20 Aprile è partito il cosiddetto "fuori giro", un po' il "Fuorisalone" del Giro, con 40 eventi nel corso dei 40 giorni mancanti; eventi culturali, sportivi, musicali, per bambini. Insomma… con l'idea di far crescere un po’ l'hype per il lancio del giro in città.
Avete già un piano organizzativo per la città?
Sicuramente. Non possiamo prevedere migliaia di macchine che arrivino, per cui ci sarà una gestione del traffico, una divisione in zone, una navetta… Insomma, tante cose. In questi ultimi giorni, dopo l'ultimo incontro con alcune autorità preposte, comunicheremo alla città tutte le informazioni logistiche da avere per vivere al meglio quella giornata, in cui tantissime persone verranno a Seregno; quindi ci sarà certamente anche qualche disagio, qualche limitazione per mezza giornata, che mi auguro sia vissuta con la massima comprensione da parte di tutti, proprio per il risalto che ha un un evento così storico nella nostra città.
Quali aspettative ha per questa giornata speciale a livello di pubblico e turismo?
È prevista un'ampia affluenza. Chiaramente non abbiamo tanti benchmark per i numeri, però siamo nell'ordine delle migliaia di persone, se non di più. Questo ci porta a dover avere l'attenzione che tutto si svolga al meglio, possibilmente senza intoppi. Spero poi che possa essere una festa e che dia risalto alla città. Mi immagino che quando la carovana del Giro (che sfilerà per il chilometro zero a Carate) transiterà nei tre chilometri seregnesi, sarà di fatto una passerella. L'immagine della gruppo di corridori che passerà da Corso del Popolo, via Umberto e con la Basilica alle spalle (dove il giorno prima ci sarà la Seregno Tortona, che nella sua chiusura lascerà un omaggio davanti alla statua di Giovanni Paolo II, per ricordare i quarant'anni dalla sua visita), penso possa essere una cartolina di Seregno potenzialmente per molto tempo. Per cui spero che possa essere una festa che renda lieti ed orgogliosi i nostri concittadini.
È appassionato di ciclismo?
Sono molto appassionato di sport; seguivo molto il ciclismo in altre epoche, più da ragazzino, quando ho iniziato con Gianni Bugno, come tanti altri della mia età. Ero anche molto appassionato di Pantani, poi mi sono non dico disamorato ma ho seguito un pochino di meno, per ragioni di tempo. Non sono il fan che non si perde una tappa del giro del Tour, però riconosco nel Giro d’Italia uno dei più grandi appuntamenti popolari in assoluto, che ancora adesso trasmette quella dimensione di comunità, di popolo, di valorizzazione dei luoghi nel nostro Paese; per cui, dovendo pensare ad un evento sportivo di rilievo per la nostra città, credo che non ci potesse essere qualcosa di meglio del Giro d'Italia. Ho lavorato molto su questo e ne sono molto orgoglioso. È l'occasione anche per ringraziare tutti coloro che hanno lavorato con me. Sia nella squadra dell'Amministrazione e del Comune, sia i membri delle società ciclistiche seregnesi, con cui ho lavorato benissimo, che mi hanno contagiato con questa passione, che mi ha portato a lavorare il più possibile per conseguire questo risultato.
Recentemente ha parlato di una candidatura per Seregno come città europea dello Sport 2025. Che possibilità di successo vede?
Boh. La risposta più onesta che posso dare. Il 22 maggio, proprio il giorno dopo la tappa del Giro, il sindaco di Seregno sarà a Roma, alla sede del Coni, dove verranno ufficializzate le candidature come Città Europea dello Sport. Seregno sarà una delle città candidate e già questo è motivo di orgoglio. Penso che ci siano città che hanno uno zero in più nelle dimensioni nel numero degli abitanti ed anche nelle potenzialità. Sarà sicuramente una sfida molto difficile, ma il percorso che stiamo facendo serve per alzare l'asticella. È chiaro che se riuscissimo nell'impresa saremmo molto felici. L'impresa è difficilissima, ma la cosa importante è che il percorso c'è. Solo partecipare ad un concorso del genere obbliga a fare un lavoro di miglioramento delle strutture sportive, dell'offerta sportiva di una città, che sia ancora più attenta al mondo dello sport. Il tema è alzare l'asticella a prescindere. Il risultato finale, poi, sarà molto difficile da ottenere, ma se lo otterremo sarà una grande festa, sicuramente.