Interviste
Diritti e rovesci
La legge contro l'omofobia al suo terzo stop in Parlamento: perché non è più possibile aspettare
Redazione di Roma | 5 dicembre 2012
Lo scorso 7 novembre è stata bocciata dalla commissione Giustizia alla Camera la bozza di legge sull'omofobia: perché c'è questa resistenza a oltranza? Cosa non piace ai suoi avversari politici?

La resistenza di alcune precise forze politiche - UDC, Lega e PDL - dimostra il grado di miopia e arretratezza delle forze conservatrici italiane rispetto al resto dell'Europa. Di questo passo finiranno come Romney, che proprio su questi temi è stato sconfitto da Obama. Non dimentichiamo che il presidente americano ha vinto anche grazie all'appoggio della comunità lgbt, dei migranti, dei giovani e delle donne. Il centrodestra italiano di Gasparri, Sacconi, Giovanardi farà la stessa fine della destra americana.

E perché invece è fondamentale avere questa legge in Italia quanto prima?

Perché in Italia su questi temi c'è il far west: servono anticorpi sociali contro la cultura dell'intolleranza e della violenza che è diffusa in tutto il paese e spesso viene rinforzata da una certa retorica maschilista e triviale molto popolare in alcuni ambienti, anche politici. La maggioranza dei paesi civili europei ed occidentali ha regolato la materia da molti anni, noi arriviamo con estremo ritardo a quello che è un appuntamento con il progresso civile.

Lei è stata una delle poche persone che ha voluto ascoltare gli studenti del Liceo Cavour all'indomani del suicidio del ragazzo. Che idea si è fatta? Secondo lei c'è il pericolo che, in un senso o nell'altro, certe vicende così delicate siano strumentalizzate da una cattiva informazione?

Sono andata a parlare con i ragazzi della classe e con i professori di Andrea e sono rimasta con loro per più di due ore perché pensavo fosse mio compito capire cosa fosse accaduto. Ho trovato un gruppo di ragazzini sconvolti per la morte di un loro compagno. Una morte terribile, che ci riguarda tutti e tutte. Ho dovuto spiegare a quegli adolescenti che cos'è il bullismo omofobo, che cos'è l'omofobia e che cosa si prova ad attraversare un momento così delicato come quello dei quindici anni. Non so dire perché Andrea si sia ucciso ? c?è un?indagine in corso - ma so che non si può morire a quell'età, in quel modo. Adesso è nostro compito lavorare perché nessun altro ragazzo o ragazza venga lasciato da solo.

Al di là di questa vicenda, peraltro non ancora chiarita del tutto, l'impressione è che proprio nelle nuovissime generazioni serpeggi un clima di intolleranza crescente. Come contrastarlo?

In Italia c'è un'emergenza di cui nessuno parla e si chiama bullismo omofobo. Sono anni che mi occupo del tema, ho fatto proposte di legge, interrogazioni. Ancora però manca una strategia nazionale precisa. Occorre formare i docenti, informare i ragazzi, puntare sul dialogo. Le discriminazioni si contrastano facendo un lavoro complessivo che investa tutta la società: le leggi purtroppo da sole non bastano, occorre partire dalle scuole. Ma una cosa sui giovani la voglio dire: nella stragrande maggioranza dei casi, rispetto ai loro padri e i loro nonni, le nuove generazioni sono più aperte e inclusive verso le differenze. E soprattutto sono totalmente schierati dalla parte del cambiamento. Bisogna educarli al rispetto della diversità.
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