Tra folklore e scienza, magia e mito, torna Diane Setterfield con un nuovo romanzo carico di suspense e immaginazione.
L’avevamo conosciuta attraverso La tredicesima storia, in cui la giovane libraria antiquaria Margaret viene arruolata dalla sfuggente e carismatica scrittrice Vida Winter per raccogliere le sue memorie e svelare il mistero della sua vita. Una storia di amicizia e sorellanza, un viaggio tra generazioni dalle atmosfere noir all’ombra di quella fantomatica storia che Vida non aveva mai voluto pubblicare.
L’avevamo amata di nuovo grazie a Le nere ali del tempo, in cui l’uomo di successo Will Bellman resta improvvisamente vittima di episodi sinistri che rischiano di distruggere la sua vita – complice, forse, quel sasso che tirò tanto tempo fa contro un uccello dinanzi a un gruppo di corvi che di certo non ha dimenticato.
Il 15 ottobre Diane Setterfield torna in libreria con un nuovo romanzo, edito dalla Mondadori. C’era una volta un fiume, questo il titolo dell’opera, inizia in una buia notte invernale sulle rive del Tamigi. In un’antica locanda, mentre ci si raccontano storie per passare il tempo, uno sconosciuto fa il suo ingresso. È ferito e stringe tra le braccia il corpo di una bambina che sembra in fin di vita. Ma qualche ora dopo, la bambina respira di nuovo. Miracolo o magia? Gli abitanti del fiume fanno appello a tutta la loro razionalità per risolvere l’enigma, mentre tre famiglie si fanno avanti per reclamare la bambina. Una famiglia di contadini è convinta che sia la nipotina nata da una relazione segreta, la domestica di un pastore locale è convinta che si tratti della sorella minore, una madre benestante è certa che si tratti della figlia scomparsa due anni prima. Tanti misteri familiari dovranno essere svelati per scoprire la vera identità della bambina. Li svelerà la scrittura di Diane Setterfield a volte tumultuosa e maestosa, a volte lenta e tranquilla. Proprio come il Tamigi, che domina la fosca vicenda, quasi divorando i vivi e restituendo i morti.