George Orwell nel suo libro 1984 descrive un futuro distopico che sembra così lontano dal mondo di oggi, eppure inconsapevolmente ci viviamo dentro. Racconta di una Londra ormai perduta, immersa nella paura, nell’odio e nel dolore. I cittadini devono rispettare le opprimenti norme stabilite dal Grande Fratello, il comandante supremo che li trattiene fermi in un eterno presente, destinato solamente alla collera e all’umiliazione. Il partito ha eliminato ogni traccia di storia, ha cancellato il passato e ha in mano il futuro; i documenti sono stati falsificati, i libri distrutti, e giorno dopo giorno tutto ciò continua. Lo stesso protagonista ha come lavoro quello di censurare parti non adatte al rigido schema imposto dalla società. Il Partito spoglia ogni persona della sua unica difesa, la conoscenza, e si approfitta di questa mancanza colmandola con una propria visione della realtà. I cittadini sono bloccati in una posizione di totale impotenza e vivono in una città ricca di scritte come “la guerra è pace, la libertà è schiavitù, l’ignoranza è forza”.
L'alto tasso di disinformazione
Tutto quello che George Orwell descrive nel libro sembra descrivere anche il nostro presente. Al giorno d’oggi il tasso di disinformazione è ancora alto, molti vivono nella totale ignoranza e questo è per loro un grande pericolo. L’informazione è infatti l’unico mezzo attraverso cui ci si può difendere dalla pseudoscienza, dalle fake news e da ogni tipo di situazione. Anche durante questo periodo di pandemia, si sono diffuse attraverso social e siti web teorie e notizie non affidabili, si è creata così confusione e pericolo. Come nel libro, il Partito ha agito privando il popolo della sua unica difesa, la conoscenza, perché questa è, e sempre sarà l’unica fonte di libertà.
Ora, sta a noi valutare con occhio razionale e oggettivo la realtà, e questo ci è possibile solo attraverso un solido bagaglio culturale e un’ampia conoscenza sul mondo che ci circonda.