Il lupo della steppa
Viaggio (incompiuto) alla ricerca del divino
Redazione | 17 ottobre 2011
Chi è il “Lupo della steppa”, dell’omonimo romanzo di Hermann Hesse? Il suo nome è Harry Haller ed è egli stesso a darsi questo appellativo. La sua storia è presentata come un libro nel libro, introdotta da un narratore che si dichiara in possesso delle sue memorie e richiama, nelle prime pagine, il ricordo di colui che le ha scritte. Per capire meglio chi sia questo signor Haller, però, bisogna aspettare ancora qualche pagina, quando, camminando per strada egli riceve da uno strano figuro un opuscolo intitolato “Dissertazione sul lupo della steppa – soltanto per pazzi”. Segue il testo dell’opuscolo, che si rivela essere una profonda analisi sulla personalità del protagonista: Haller si definisce un lupo perché possiede una doppia personalità. Vive nell’isolamento, ma a volte si incanta nell’osservare la linda perfezione della vita borghese: è una vita vuota, certo, superficiale, ma a volte egli si chiede come sarebbe farne parte, riuscire ad essere uno fra tanti. La sua vita subirà uno scossone quando incontrerà Hermine, una donna incolta e una cortigiana, ma desiderosa di insegnargli l’amore e le gioie della vita: anche questa vicenda, però, avrà un finale sorprendente. Un giorno il Lupo della steppa abbandona la città e di lui non restano che le sue memorie, che hanno le forme di una ricerca del divino non portata a compimento.
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