Chi ha amato il film di Woody Allen Midnight in Paris e sogna la Parigi degli anni Venti, non riuscirà a staccarsi dalla lettura di Festa Mobile, uno dei libri meno conosciuti del grande scrittore statunitense.
Festa Mobile è, prima di tutto, un libro su Parigi. Lo scrittore in una lettera del 1950 a un amico diceva: ?Se hai avuto la fortuna di vivere a Parigi da giovane, dopo, ovunque tu passi il resto della tua vita, essa ti accompagna perché Parigi è una festa mobile?. Ed è la città degli anni Venti, nella quale lo scrittore americano visse la parte più importante della sua vita, nei quali imparò quell?arte dello scrivere che poi lo consacrò in tutto il mondo e dove bastava camminare lungo i boulevards di Montparnasse e St. Germain per incontrare, seduti ai tavolini dei bistrò più alla moda, gli artisti che hanno segnato l?intero Novecento. Attraverso una serie di racconti in apparente senso cronologico, in Festa Mobile Hemingway ripercorre il suo cammino da aspirante scrittore ad affermato intellettuale, mescolando a tratti il sarcasmo e la dissacrazione a pagine dense di una palpabile malinconia. Prima i tempi duri dell?anonimato, quando i racconti non li acquistava nessuno e ?la fame era un?ottima disciplina?. Poi la conoscenza di Gertrude Stein, la cui abitazione era il luogo di ritrovo di scrittori americani (e non), le sue ?lezioni? di stile e la sua celebre definizione di ?generazione perduta?; ma soprattutto le amicizie strette con Ezra Pound, Ford Madox Ford, Scott Fitzgerald e tanti altri intellettuali anglo-americani tra una lezione di boxe, una partita di tennis e un buon drink sulla terrazza della Closerie des Lilas.
Festa mobile
Redazione | 27 giugno 2013
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