Nel dicembre del 1951 due ragazzi argentini partono su una sgangherata motocicletta da Cordoba, decisi ad attraversare il continente fino al Venezuela. Entrambi studenti di medicina, Ernesto Guevara de la Serna e Alberto Granado termineranno quel lungo viaggio il 26 luglio 1952. Qualche tempo dopo l'uomo che la storia ricorderà con il soprannome di ?Che?, riordina i suoi appunti in un libro, che è il dettagliato resoconto delle traversie affrontate in migliaia di chilometri. Chi scrive non è ancora il comandante ?Che? Guevara, ma un ragazzo entusiasta, incline alle avventure picaresche e già infiammato da quella bramosia di vivere e di conoscere che lo accompagnerà in tutta la sua breve esistenza. Ne viene fuori un piacevole romanzo di viaggio, con uno stile asciutto e delle riflessioni che lasciano intuire il ?Che? che verrà. Verso la fine del libro, infatti, una frase preannuncia il suo pensiero e il suo impegno più attivo nella lotta contro i soprusi: ?...crediamo, e dopo questo viaggio più fermamente di prima, che la divisione dell?America in nazionalità incerte e illusorie sia completamente fittizia. Costituiamo una sola razza meticcia che dal Messico fino allo stretto di Magellano presenta notevoli similitudini etniche...?.
Il libro è pieno di aneddoti che riportano alla memoria le avventure picaresche di certi romanzi del Sette/Ottocento. I momenti tragicomici sono all'ordine del giorno, in particolare nelle tribolazioni con la Poderosa o nelle difficoltà di trovare cibo e alloggio, ma pur nella spensierata narrazione del percorso Ernesto Guevara trova il tempo di soffermarsi su alcune riflessioni che certamente lo porteranno alla scelta di combattere per la libertà del proletariato contro l?imperialismo e le dittature.
Latinoamericana. Diario per un viaggio in motocicletta
Redazione | 27 giugno 2013
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