“Dedicato a Shafilea Ahmed, 17 anni, morta dopo aver ingerito candeggina durante un viaggio in Pakistan, organizzato dai genitori per farle sposare un uomo molto più anziano di lei”. Questa è una delle tante e commoventi dediche in calce a questo libro intenso e indimenticabile, da leggere per noi ragazze occidentali che non conosciamo i Forced Marriages. Matrimoni imposti con la forza a donne il cui destino è stato preconfezionato dalla famiglia fin da bambine che sono parte delle consuetudini di altre culture (diverse delle quali del Medio o Vicino Oriente). La trama? Salima, diciassette anni, nata in Inghilterra da genitori pakistani, sogna un futuro normale: gli esami, l'università, un ragazzo da amare. È sicura che Amma e Abba non le imporranno mai un marito scelto da loro. Poi un viaggio a sorpresa al villaggio di famiglia, in Pakistan. Ad accoglierli c’è anche il cugino Rashid. È lui il ragazzo adatto, il prescelto per sposare Salima, prigioniera di decisioni già prese a sua insaputa. La ragazza decide di fuggire. Ma come, e dove, in un paese che è il suo ma è anche infinitamente straniero? La storia di Salima è ispirata alle decine di vicende simili che accadono ogni anno tra Gran Bretagna e Pakistan.
Dimentica le mille e una notte
Redazione | 14 marzo 2014
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