Liliana Segre è stata una dei 25 bambini italiani sopravvissuti all’Olocausto. Per anni non ha voluto parlare della sua esperienza nei campi di concentramento, ma a partire dagli anni Novanta ha iniziato a raccontare ai giovani la propria storia in convegni e assemblee scolastiche. Nel 1997 troviamo la sua testimonianza nel film documentario Memoria, diretto da Ruggero Gabbai e presentato al Festival internazionale di cinema di Berlino.
La sua storia è protagonista anche di tre libri, usciti negli ultimi anni e redatti a quattro mani con pregevoli collaboratori.
Sopravvissuta ad Auschwitz. Liliana Segre, una delle ultime testimoni della Shoah è uscito nel 2013. La fede nel valore della memoria e il debito verso i suoi cari scomparsi ad Auschwitz sono stati raccolti dalla penna di Emanuela Zuccalà, autrice del libro.
La stessa Liliana, nel 2015, ha pubblicato La memoria rende liberi – La vita interrotta di una bambina nella Shoah, scritto a quattro mani insieme a Enrico Mentana. La sua infanzia è tutta lì, nel meraviglioso rapporto col papà Alberto, nell’espulsione a otto anni dalla scuola in quanto “alunna di razza ebraica”. E poi i ricordi sulla deportazione dal binario 21 di Milano, quel terribile 30 gennaio 1944, la vita del lager, la liberazione con l’arrivo degli Alleati e la gioia ritrovata grazie all’amore del marito Alfredo e ai tre figli.
Sempre nel 2015 è uscito Fino a quando la mia stella brillerà, firmato insieme a Daniela Palumbo per la collana Il Battello a Vapore. Con parole forti e toccanti, Liliana racconta per la prima volta la sua vita del lager in un libro dedicato ai ragazzi. E lo fa ricordando nel titolo la stella che cercava con lo sguardo ogni sera ad Auschwitz. Quella stella a cui, una volta trovata nel cielo, ripeteva dentro di sé: “finché io sarò viva, tu continuerai a brillare.”
Per i suoi altissimi meriti in ambito sociale, lo scorso 19 gennaio il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha insignito Liliana Segre della carica di senatrice a vita.
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