Italo Calvino scriveva: "Di una città non apprezzi le sette o settantasette meraviglie, ma la risposta che da a una tua domanda”. Sono partita per un viaggio on the road, dal profondo nord, al profondo sud, passando per il centro Italia. Il viaggio che ho intrapreso mi ha fatto scoprire una parte di me che era presente ma che stentava a saltare fuori.
Questo viaggio mi ha insegnato a cavarmela da sola, a non avere paura di "camminare" per la vita in solitaria. Ritengo che sia fondamentale essere indipendente. Erano anni che intendevo fare un viaggio da sola, per di più all'estero, ma un po' per la pandemia da Covid-19 e un po' per il mio inglese poco chiaro, ho deciso di viaggiare in Italia, il nostro paese, ricco di cultura e scorci mozzafiato.
La partenza
Sono partita a bordo di un Flixbus, dalla stazione dei bus di Torino. Salita sul pullman dopo la misurazione della febbre e una passata di gel igienizzante sulle mani, mi sono accomodata sui sedili, mentre i miei genitori continuavano ad agitare velocemente la mano per salutarmi.
A bordo non sono mancati i commenti sgradevoli di alcune persone che criticavano il fatto di utilizzare la mascherina a bordo del mezzo. Sono stata a guardare per un'ora il tramonto rosso, senza staccare gli occhi un attimo; era davvero meraviglioso e mi ha trasmesso tanta forza e positività.
Roma
Dopo un viaggio di otto ore, eccola lì, Roma, caput mundi, la città eterna, la città di "Vacanze romane", di Alberto Sordi e Carlo Verdone. Un sogno per un'amante del cinema come me.
Scesa dal pullman, davanti all'uscita della TiBus station, non sapevo come orientarmi. Nonostante stessi utilizzando Google Maps, ho chiesto indicazioni e mi sono avviata verso Piazza Bologna, luogo dell'hotel che avevo prenotato online.
Arrivata in hotel, reception vuota; non erano neanche le otto di mattina. Finalmente, dopo mezz'ora, è arrivato il direttore e sono salita in camera. Ho chiuso gli occhi per un'ora e poi sono uscita, direzione redazione di Zai.net.
Il pranzo estivo è solitamente contraddistinto da cibi freschi, come l'insalata di riso o una caprese, ma, con le meraviglie culinarie del territorio, non potevo non gustare un piatto di carbonara. Non sono mai stata abituata a mangiare tanta pasta e vi assicuro che sul piatto ce ne saranno stati quasi tre etti. Nonostante fosse una squisitezza, ho dovuto lasciarla prima che il mio stomaco scoppiasse. I commenti del proprietario per il mio "spreco" alimentare non sono mancati, tanto che prima di uscire mi ha invitata a portare il piatto con me, per ultimare la pasta sotto il sole cocente delle 12. A malincuore, ho dovuto rifiutare.
Lo stomaco scoppiava, io ero soddisfatta, ma l'abbiocco post pranzo stava per impossessarsi di me. Malgrado questa sensazione, sono salita a bordo della metro B e ho cominciato il mio tour che si è concluso ben quattro giorni dopo. Viaggiare con la metro, in completa sicurezza, gestendomi gli orari, è stato incantevole. Sentirsi liberi di pensare a ciò che si vuole, di essere cullati dal movimento della metro e dalla tua playlist preferita: nulla di migliore!
Catania
Altro pullman, altra destinazione: Catania (per essere precisi Misterbianco). Caldo, fame, sonno: dodici ore di lamentele. La situazione è cambiata quando ho visto il mare, calmo e romantico, con il sole che stava quasi morendo nello specchio d'acqua. Più il traghetto si avvicinava alla Sicilia e più la stanchezza veniva a mancare.
Vedete, per me la Sicilia ha sempre significato molto. Nelle mie vene scorre sangue siciliano, una terra dalle forti contraddizioni ma di cui tutti sono innamorati. Per il nuovo anno accademico, ho decido di studiare all'Accademia di belle arti di Catania. Un nuovo inizio, un ritorno alle origini e un salto nel vuoto che mi insegnerà a crescere. Da qui un'escalation di saluti con amici e parenti, una granita dopo l'altra, un abbraccio virtuale dopo l'altro e quella speranza di vedersi dopo pochi mesi, una speranza che diverrà realtà visto la mia decisione di studiare a Catania, poco distante da Misterbianco e dai miei affetti.
Lezioni di vita
La mia vita cambierà ed è già un po' cambiata grazie a questo viaggio. Sono speranzosa e auguro a tutti coloro che posseggono un sogno di poter renderlo realtà, nonostante tutti i problemi che si potrebbero verificare. La strada dritta, con l'orizzonte ben visibile, è sicuramente la migliore, ma, ogni tanto, saltare qualche dosso prima di giungere a destinazione è il modo migliore per renderti conto di cosa sei capace.