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Ways of Europe debutta a Bruxelles: «Costruiamo ponti per una democrazia europea più inclusiva»
I partner europei, ospiti dell’europarlamentare Scuderi al Parlamento Europeo, si sono riuniti la scorsa settimana a Bruxelles per dare il via a “Ways of Europe”, il nuovo percorso partecipativo che prosegue il viaggio biennale di “Words of Europe”. Eventi, workshop e iniziative per un progetto che vuole esplorare le più efficaci modalità di rafforzamento e inclusione della democrazia UE attraverso il coinvolgimento diretto dei cittadini.
Redazione | 10 febbraio 2025

Sullo sfondo di un panorama politico in evoluzione e delle crescenti sfide democratiche, l'Unione Europea si trova a un bivio cruciale. La scorsa settimana, presso lo Spinelli Building dell'Europarlamento di Bruxelles, si sono dati appuntamento decisori politici, rappresentanti della società civile e i partner del progetto per Building Bridges for Europe’s Future, evento di lancio di Ways of Europe, il nuovo percorso partecipativo volto a esplorare come l'UE possa riconnettersi con i propri cittadini e promuovere processi democratici più inclusivi.

L'evento, organizzato in collaborazione con l'eurodeputata Benedetta Scuderi, ha unito i risultati del progetto Words of Europe con gli obiettivi di Ways of Europe. Al centro delle discussioni, la necessità di favorire una partecipazione più profonda e significativa nella costruzione del futuro dell'UE, con particolare attenzione alle voci spesso trascurate.

Il progetto Words of Europe, che abbiamo ampiamente seguito sulle pagine di Zai.net nel corso degli scorsi due anni, ha avuto un ruolo da protagonista come iniziativa pionieristica che ha reinventato le modalità di interazione dei cittadini con l'Unione Europea. Utilizzando l'arte come linguaggio universale, il progetto ha creato un vocabolario condiviso di idee, valori e aspirazioni, rivolgendo in particolare l'attenzione alle voci sottorappresentate, trasformando le loro riflessioni in espressioni creative che hanno sottolineato inclusione ed empowerment.

Durante l'evento sono state esposte alcune opere selezionate del progetto, offrendo uno sguardo sulle prospettive delle comunità emarginate; lavori che non solo riflettevano lotte personali e collettive, ma fungevano anche da catalizzatori per un più ampio coinvolgimento civico. A fronte di una sfiducia sempre più generalizzata nell'efficacia dei processi politici e della società come dispositivo di miglioramento delle condizioni dei suoi cittadini, la domanda cardine dell'incontro è stata «Come può l'UE promuovere una partecipazione significativa, soprattutto tra coloro che si sentono esclusi dal processo democratico?".

Negli ultimi anni, l'Europa ha assistito a un calo della fiducia pubblica, a un aumento dell'apatia politica e alla crescita di ideologie estremiste. L'evento ha sottolineato l'urgenza di colmare il divario crescente tra cittadini e istituzioni. La democrazia, come ribadito nelle discussioni, deve andare oltre un semplice sistema procedurale; deve evolversi in un processo dinamico e partecipativo in cui tutte le voci siano ascoltate, valorizzate e rafforzate.

 

 

I lavori si sono aperti con una sessione guidata da diverse organizzazioni della società civile, un dialogo collaborativo che ha individuato le principali sfide e opportunità per promuovere una partecipazione significativa in tutta Europa. La sessione si è conclusa con la definizione del WE Ten-Point Statement, un insieme di raccomandazioni volto a migliorare il coinvolgimento dei cittadini nei processi decisionali dell'UE. Queste raccomandazioni sono state presentate nel corso della giornata, fungendo da documento base per le discussioni con europarlamentari e rappresentanti istituzionali.

Nella sua relazione principale, l’eurodeputata Benedetta Scuderi ha offerto una prospettiva istituzionale sugli sforzi dell'UE per ristabilire il dialogo con i cittadini. Il suo discorso ha messo in luce i successi e le lezioni apprese da iniziative come la Conferenza sul Futuro dell'Europa. Scuderi ha sottolineato che, affinché la democrazia prosperi, l'UE deve superare i modelli tradizionali e abbracciare approcci innovativi e partecipativi che riflettano la diversità delle esperienze dei suoi cittadini.

Rappresentanti del consorzio dei partner di WE hanno condiviso le loro esperienze e metodologie per coinvolgere le comunità escluse e sottorappresentate. Relatori provenienti da Italia, Ungheria, Francia, Spagna, Paesi Bassi e altri paesi hanno presentato pratiche innovative dal basso che integrano gli sforzi istituzionali. Dalle iniziative di benessere culturale dell’UCCA in Italia ai processi partecipativi nei quartieri catalani promossi dalla Fundació Privada Pere Closa, queste testimonianze hanno illustrato il potere trasformativo dell'impegno locale nel rafforzare la democrazia europea.

I principali punti chiave emersi dal dibattito sono dunque l'importanza di un dialogo continuo tra istituzioni e società civile, la necessità di canali di partecipazione accessibili a tutti e il ruolo dell’espressione creativa nell’amplificare le voci marginalizzate. Building Bridges for Europe’s Future si è rivelato più di una semplice piattaforma di dialogo: è stato un vero e proprio appello all'azione. Un ottimo punto di partenza per un progetto che seguiremo - come Mandragola Editrice - in prima fila, raccontandovelo sia sulle pagine di Zai.net ogni mese che sul nuovo sito del progetto, www.waysofeurope.eu.

Il WE Ten-Point Statement proseguirà ora come documento vivo, guidando le future collaborazioni tra decisori politici e società civile. Mentre l'Europa affronta le complessità del suo panorama politico, l’evento dello scorso giovedì 6 febbraio a Bruxelles si conferma come una testimonianza del potere della visione collettiva e della democrazia partecipativa.

 


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Ways of Europe, finanziato dal programma CERV della Commissione Europea, è un progetto transnazionale che promuove la solidarietà, la partecipazione e i diritti umani in tutta Europa. Evoluzione del progetto Words of Europe, passa dalla raccolta di testimonianze alla creazione di spazi per il dialogo collettivo. Guidato da Arci Solidarietà e da partner internazionali, il progetto organizza eventi in località di confine strategiche come LampedusaCalaisBudapest Barcellona, affrontando temi come l'inclusione, lo stato di diritto e i diritti delle minoranze.

 

 

 

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