Musica
Musica d'Insieme: l'intervista a Oderso Rubini
Marco Zuddas ha curato il podcast sul celebre produttore e discografico bolognese, una personalità che - negli anni - ha legato il proprio nome a pietre miliari della storia musicale italiana come Skiantos, Gaznevada e l'Italian Records, nell'ambito di Musica d'Insieme, il progetto di Fondazione Media Literacy e Mandragola, finanziato dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e in partnership col MEI, che ha portato le studentesse e gli studenti del Liceo Artistico Arcangeli di Bologna alla scoperta del mondo dei mestieri della musica.
Marco Zuddas | 4 gennaio 2023

Oderso Rubini è una figura imprescindibile dell’underground musicale italiano: già a partire dagli anni Settanta - oltre al suo ruolo come discografico - ha svolto un intensa attività di produttore e organizzatore di eventi. Nello specifico, Rubini ci ha parlato nel podcast dell’importanza che ha il ruolo del produttore discografico nel saper riconoscere la musica che funziona.

Il produttore discografico ha senza dubbio assunto un ruolo fondamentale nella musica moderna: una sorta di Caronte che guida gli artisti attraverso l’inferno dell'industria musicale. Oderso Rubini, che oltre ad essere un famoso produttore al lavoro con Skiantos, Gaznevada e altri è fondatore dell’etichetta Italian Records, ci ha raccontato la sua sua storia e il suo lavoro. Abbiamo iniziato la discussione approfondendo gli inizi e la nascita di questa etichetta, fino alla sua esplosione nel mercato musicale italiano. L'eco della storia dell’Italian Records prosegue tutt’ora: ne è una testimonianza il concerto lo scorso mese, nel dicembre del 2022 - dei Gaznevada al Covo Club di Bologna. L’impronta lasciata da Rubini e soci nel solco della musica indipendente italiana è indelebile e continua a influenzare le nuove generazioni di musicisti e appassionati.

>

Nel corso dell'intervista, abbiamo sfogliato le pagine di alcuni libri scritti dallo stesso Rubini, il primo che racconta la nascita dell'Italian Records attraverso le copertine degli album, mentre il secondo è una preziosa oral history del celebre concerto dei Clash in piazza Maggiore a Bologna nel 1980, che lo stesso Rubini, assieme a Mauro Felicori, contribuì ad organizzare.

In conclusione, Rubini ha parlato dell’impronta nell’industria musicale che la rivoluzione tecnologica ha lasciato, e come questa stia lentamente cambiando il mercato di questo settore. Rubini - in linea col pensiero della sua epoca d’oro -ha rimarcato l’importanza di fare le cose da soli, l’importanza dell’essere indipendenti. Il D.I.Y (do it yourself) è un tipo di mentalità che ha rivoluzionato il modo di fare musica, e che ancora oggi in forme più moderne è capace di far esprimere chiunque abbia voglia di provarci.

 

 

 

 

Commenti