Musica
Il Rap Nel Mondo – GHANA
Redazione | 13 gennaio 2020
13.01.2019

 

Il rap ghanese, o GH Rap, si diffonde inizialmente sotto forma di Hiplife, ossia un tipo di hiphop con beat contaminati da suoni africani e testi nelle lingue locali, soprattutto in Akan ghanese, ma anche Twi, Fante, Hausa e pidgin English.

Nel 1973 il musicista Gyedu Blay Ambolley, successivamente riconosciuto come padre dell’highlife e precursore del rap in Ghana, pubblicava il suo primo disco, intitolato “Simigwado”, nel quale parlava velocemente e in rima. Le influenze  musicali locali unite a quelle dell’hiphop statunitense, ma anche del reggae e della dance, stavano contribuendo alla creazione di collettivi hiphop underground nella capitale Accra.

Pioniere del genere negli anni ’80 è stato Reggie Rockstone che, mentre la crew Native Funk Lords sceglieva di rappare in pidign, cantava in Twi su basi hiphop, dando vita a un nuovo genere musicale, l’hiplife. Il suo disco di debutto, “Makaa Maka”, pubblicato nel ’97, ha avuto un successo strepitoso e tutt’ora, nonostante preferisca rappare in inglese e non sia più un giovanotto, viene invitato a partecipare alle canzoni dagli altri artisti e, di tanto in tanto, pubblica qualcosa di nuovo, come il singolo di quasi un anno fa “New Balance”.

Reggie Rockstone — “New Balance”

https://www.youtube.com/watch?v=MX7_nUjLy24

Negli anni ’10 il genere musicale si è evoluto in un movimento di tenenza, anche grazie alla sua promozione negli spettacoli televisivi e, soprattutto, all’introduzione di festival come il Chale Wote di Accra, una settimana di arte di strada ed performance, entusiasticamente imitato da molte altre città.

Il primo decennio è stato senza dubbio dominato da Sarkodie, il Drake ghanese: vincitore di 22 Ghana Awards e innumerevoli altri premi (almeno 87) anche su scala continentale, famosissimo, ricchissimo e filantropo, è stato nominato ambasciatore di un iniziativa del governo chiamata “Year of Return” che consiste nel permettere ai ghanesi della diaspora di “tornare a casa”. L’omonimo singolo di Sarkodie, “Year of return”, ha avuto un discreto successo, ma la recente “Oofeetsɔ” [/ofeciò/] ha ottenuto più di un milione di visualizzazioni su YouTube, cifra importante per un video rap ghanese.

Sarkodie — “Oofeetsɔ” ft. Prince Bright [Buk Bak]

https://www.youtube.com/watch?v=tbC-gCHMIdY

Rivale giurato di Sarkodie, nel 2016 M.anifest rispondeva ad una presunta provocazione del King con la hit “godMC”, dando inizio alla faida musicale più discussa del Ghana. Fieramente contrario all’idea di inchinarsi dinnanzi alla fama dell’avversario, M.anifest ha trovato sostegno internazionale e a novembre ha pubblicato il singolo “Tomorrow” insieme al nigeriano Burna Boy, noto per aver collaborato anche con Stormzy, ottenendo l’acclamazione da fan sparsi per tutta l’Africa.

M.anifest — “Tomorrow” feat. Burna Boy

https://www.youtube.com/watch?v=V0UG26pJfq8

Non solo uomini nel rap game ghanese. Eno Barony, giovane e potentissima rapper di Tema, sembra non aver alcuna intenzione di lasciare la scena ai colleghi maschi. Imposta all’attenzione dei media per aver pubblicato una versione rappata da lei di un singolo di Sarkodie e Joey B, ha collaborato con numerosi artisti e artiste ghanesi ma non solo. Nel 2014 è stata nominata per la prima volta ai Vodafone Ghana Music Awards, e da allora ha collezionato nomine a tutti i principali premi musicali locali: Jigwe Awards, 4Syte Music Video Awards, fino a tornare ai Vodafone nominata come Best Rapper of the Year nel 2018. Nel frattempo ha partecipato a moltissimi festival ed eventi, accanto a rapper locali affermati come lo stesso Sarkodie ma anche ad artisti internazionali come i giamaicani Popcaan e Jah Vinci; è chiaro che Eno Barony non teme di stare sul palco insieme ai grandi dell’hiphop ghanese, e sembra che niente possa fermarla dal prendere un posto per sé nella scena, a giudicare dalla sicurezza con cui rappa nei suoi pezzi, come possiamo sentire in “Fear No Man”.

Eno Barony — “Fear No Man”

https://www.youtube.com/watch?v=UFieKf4mQXQ

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