Il rapper Yo Gotti in concerto a Detroit meno di una settimana dopo l’omicidio di suo fratello
Le morti legati alla violenza tra gang sono, negli Stati Uniti, una realtà tristemente comune, tanto più nell’ambiente hip hop o trap. Circa una settimana fa ne è stato vittima Big Jook, fratello e collega di Yo Gotti, ucciso in una sparatoria in pieno giorno. Il rapper di Memphis deve averla presa con filosofia, infatti venerdì era già sul palco di Detroit, ospite di 42 Dugg.
Una ripresa particolarmente rapida che potrebbe far storcere il naso ai più tradizionalisti. Eppure bisogna considerare il contesto in cui vive Gotti, nel quale la violenza a parte della quotidianità e, anzi, dimostrarsi forte di fronte al mondo in una situazione di vulnerabilità (come lo è il lutto) è per lui praticamente obbligatorio.
Le indagini sulla morte di Big Jook sono ovviamente ancora in corso, ma è difficile non pensare a un collegamento con l’omicidio di Young Dolph, per il quale lo stesso Gotti era stato indagato. Una “banale” questione di faide tra gang, quindi, la cui diffusione ha spinto personalità del calibro di Rick Ross a invocare la pace, per quanto paradossale possa sembrare.