Inoki critica aspramente i Dogo per non aver parlato della situazione palestinese nel nuovo disco
“Non avete detto una parola per Gaza, e non dite che siete per la strada”. Questo l’incipit della accesa critica con cui Inoki attacca in una storia Instagram i Club Dogo, rei di aver pubblicato un disco non abbastanza impegnato, almeno secondo la sua (immodesta) opinione. Li chiama per nome (o piuttosto nickname), “Jake La Furia, Don Joe, Gué Pequeno”, poi li attacca “i bambini muoiono, voi c’avete dei figli, non scherziamo”. Dedica un freestyle alla questione, accusando “tutti i rapper italiani, soprattutto i Club Dogo” di non aver speso “una sola parola” riguardo alla situazione di Gaza.
In una storia successiva torna parzialmente sui suoi passi, ammettendo di rispettare Jake e Don Joe (Gué Pequeno no “perché comunque è di Lugano”), ma la frase successiva ribadisce quanto affermato in precedenza: “questi qua pensano solo a fatturare, non alla cultura”, per poi concludere il bipolarismo dell’enunciazione con “Jake mi dispiace però sai che c’ho ragione bro”.
La frase più pungente però proviene da una storia successiva in cui scrive “Vedere che in una città e in un paese che è completamente allo sbando i rappers di punta invece di insegnare qualcosa tramite il rap spingano cocaina e criminalità è una cosa che non sopporto più. Specialmente dopo i 40 anni”. Secondo Inoki dunque è compito dei personaggi dello spettacolo, rapper compresi, prendere posizione sui temi di attualità, specialmente quelli politici, in un’ottica quasi didattica. In effetti in Francia sono stati diversi i nomi che hanno affrontato la questione, tra cui i PNL con il singolo “Gaza”,con la promessa di devolvere tutti i proventi a organizzazioni umanitarie in Palestina, ma anche Rohff, Soolking e Akhenaton.
Per ora non sembra che i Dogo siano stati intenzionati a rispondere, anche se Inoki ha assicurato che “i diretti interessati hanno visto le mie storie e sono apposto (sic) così”, motivo per il quale le avrebbe già eliminate; in ogni caso si vedrà come la situazione evolverà nei prossimi giorni. È possibile che i Dogo leggano la vicenda come una seria critica culturale e rispondano a Inoki; oppure è possibile che la interpretino piuttosto come Salmo in “A te e famiglia”, in cui denuncia che per fare una canzone con i contenuti “Devo dire che merda, era meglio prima, parlare di guerra, free Palestina”.