Rimandata a maggio l’udienza preliminare per la sparatoria del 2021
Ieri A$AP Rocky, all’anagrafe Rakim Mayers, non si è presentato in tribunale. Il rapper era stato accusato di aggressione nel novembre del 2021 da A$AP Relli, al quale Rocky avrebbe sparato durante un alterco a Hollywood. Per questo episodio il rapper era stato arrestato nel 2022 con l’accusa di aggressione con una pistola semiautomatica. Vista l’assenza di Mayers all’udienza di ieri, a quanto pare la faccenda è rimandata al 26 maggio, quando si svolgerà un’udienza preliminare; tuttavia non è ancora stata fissata alcuna data per il processo.
Il suo avvocato Joe Tacopina si era espresso a gennaio, dichiarando l’innocenza del suo cliente: “Affronteremo il caso in tribunale e quando lo faremo emergeranno i fatti che dimostrano che è davvero innocente. E che, anzi, in questo caso è una vittima”. Nessun accordo dunque, ma una battaglia per dimostrare la non colpevolezza di Mayers.
All’epoca dei fatti il procuratore distrettuale della contea di Los Angeles aveva criticato duramente il supposto reato di Rocky, dichiarando che “sparare con una pistola in un luogo pubblico è un reato grave che avrebbe potuto avere conseguenze tragiche non solo per la persona presa di mira, ma anche per i passanti innocenti che visitavano Hollywood. Il mio ufficio ha condotto una revisione approfondita delle prove in questo caso. Abbiamo stabilito che l’aggiunta di un’accusa speciale per l’uso di una pistola era giustificata”, portando i capi d’accusa a due da uno.
Mayers era comparso in tribunale a gennaio quando aveva dichiarato davanti al giudice la propria innocenza; la fase successiva avrebbe dovuto cominciare con l’udienza preliminare di ieri. Il processo che vede contrapposti Rocky e Relli si interseca con un’altra causa, questa volta civile, che il secondo ha intentato dopo le dichiarazioni di Tacopina relative alla prima causa. L’avvocato infatti aveva commentato la situazione a TMZ mantenendo la linea della non colpevolezza di Myers e definendo l’intera faccenda come un goffo tentativo di estorsione da parte di Relli, ex associato del suo cliente. La dichiarazione aveva portato Relli a presentare una seconda causa per diffamazione sia contro Rocky che contro Tacopina, sostenendo che la sua identificazione con un estorsore abbia gravemente danneggiato la sua reputazione fino a procurargli minacce di morte.