Il Festival è stato teatro di diversi momenti bassi quest’anno
Se si dovesse fare un bilancio del Rolling Loud di quest’anno, il voto non sarebbe equo. Sul palco dell’Hollywood Park si sono esibiti un centinaio di artisti regalando emozioni indimenticabili al pubblico, ma il problema sono stati i Big: il valore dei loro errori sembra superare quello delle altre esibizioni. Il più grosso elefante nella stanza è sicuramente la performance di Ye e TY Dolla $ign che, abituati ai listening party di Vultures 1 non si sono sforzati neanche un po’ al Festival; la loro performance è stata così fiacca da essere poi considerata un vero e proprio scam dagli utenti dei social.
Ma non si tratta solo di questo, perché la grande apertura in pompa magna dei due boss ha riservato ben altre emozioni negative oltre la delusione. Per quanto riguarda la performance in sé, il momento più basso forse non è stato toccato dai YS ma dalla povera Sexyy Red che, salita sul palco del RL per la prima volta, ha voluto strafare tentando di cantare la strofa di SZA di “Rich Baby Daddy”, ottenendo l’effetto “cantare sotto la doccia”, come lei stessa ha ammesso sui social, dimostrando se non altro una grande autoironia. Tornando a Ye e $ing, a godersi il loro non-concerto c’era nientemeno che Diddy, mentre le sue figlie hanno partecipato a quello di Nicki Minaj.
A quanto pare la sfortuna della famiglia Combs ha la capacità di diffondersi a macchia d’olio, perché sia l’esibizione di Nicki sia quella di Ye sono state teatro di una rissa. Forse spinta dall’odio tra fazioni quella di Nicki, che si vocifera essere scaturita dall’incontro tra le Barbz e il Bardigang; forse spinta dall’odio e basta la seconda. Nella confusione sotto al palco dei YS infatti è stata colpita una ragazza transgender, ma le dinamiche dello scontro non sono chiare e in ogni caso ciò che è più sconcertante è vedere solo un paio di ragazzi che cercano di sedare la rissa mentre tutti gli altri riprendono la scena con lo smartphone. Se quello di Ye e $ign è stato un concerto di scarso valore artistico, il suo pubblico era di scarso valore morale.