Liberato ha scelto di raccontarsi mischiando lo stile del documentario musicale con quello del film d’animazione giapponese
È uscito oggi, giovedì 9 maggio (mica per caso), Il segreto di Liberato, docufilm incentrato sulla vita dell’artista partenopeo. La pellicola, diretta da Francesco Lettieri e Giorgio Testi, affronta l’impianto autobiografico fondendo lo stile del documentario musicale tradizionale con quello dell’anime, in particolare di stampo Myazakiano: si alternano sequenze di intervista al team con momenti narrativi in cui i personaggi disegnati compongono un disegno di quella che è stata la vita del protagonista prima di diventare Liberato.
“A un certo punto è arrivata la società di produzione Be Water, che ci ha proposto l’ennesimo documentario”, racconta Lettieri, “abbiamo posto una condizione, pensando che ci avrebbero detto di no: fare una cosa tipo un anime giapponese ambientato a Napoli”. E invece la proposta è stata accettata, dando il via libera al lavoro di animazione curato da Giuseppe Squillaci e Lorenzo Ceccotti. Per quanto riguarda la parte in vivo, si è cominciato a raccogliere materiale durante il tour europeo a Berlino, Parigi e Londra, ma le riprese mostrano anche i concerti in Italia del 2023 e la la tripla data a piazza del Plebiscito a Napoli.
La produzione ha fatto di necessità virtù e, non potendo intervistare Liberato, ha ritrovato nel suo team una risorsa fondamentale per il lungometraggio. Il segreto di Liberato sono cominciate nell’ambito del tour europeo, ma le aspirazioni vanno oltre l’Europa: “L’obiettivo, magari anche grazie al film, è di far arrivare Liberato all’estero. I suoi concerti a due grandi festival europei come il Primavera sound e lo Sziget sono il primo passo, speriamo di farne altri”.
Il film resterà nelle sale solo per una settimana ma chiunque vada a vederlo, non si azzardi ad alzarsi prima dei titoli di coda: a sorpresa, la traccia sotto i nomi che scorrono è un inedito di Liberato intitolato “Lucia (Stand by me)”.