The Weeknd ha scalzato Taylor Swift salendo al primo posto della classifica Spotify per ascolti mensili
L’altro ieri Spotify ha certificato The Weeknd artista più ascoltato del mese. La piattaforma di streaming gli ha conferito la targhetta di “1st in the world” per i suoi 108.986.742 ascoltatori mensili. Una bella soddisfazione che, però, non è una novità per Abel Tesfaye: è la tredicesima volta infatti che il cantante canadese sale al primo posto di questa classifica, senza considerare le altre. In questo caso la battaglia era tra lui e Taylor Swift, che è rimasta al secondo posto con “solo” 107 milioni e rotti di ascolti mensili. Con questo primato, The Weeknd si è aggiudicato simultaneamente anche il record di primo artista nella storia di Spotify ad aver raggiunto tredici volte la prima posizione per ascolti mensili.
L’anno scorso Weeknd era stato il primo artista a raggiungere 100 milioni di ascolti mensili, mentre a gennaio “Blinding Lights” era stato il primo brano a sfondare il tetto di 4 miliardi di streaming. Il tutto è ancora più impressionante se si considera che l’ultimo album, Dawn FM, è uscito ormai più di due anni fa. D’altra parte prima o poi dovrebbe uscire il disco conclusivo della carriera di The Weeknd, almeno con questo nome, come aveva rivelato l’artista in un’intervista l’anno scorso. Considerando che la frequenza media di pubblicazione del canadese è di un album ogni due anni, il 2024 potrebbe essere quello fortunato, sebbene l’impegno di Tesfaye nel cinema con la serie HBO The Idol potrebbe aver provocato qualche rallentamento in campo musicale.
Recentemente The Weeknd si era trovato in mezzo (o, piuttosto, aveva provato a inserirsi senza troppo successo) alla faida tra Kendrick Lamar e Drake. Delle tante tracce che vantano la sua collaborazione nel doppio progetto di Future e Metro Boomin, infatti, una in particolare mostrava Abel criticare il suo connazionale. In particolare, in una strofa di “All to Myself”, brano contenuto in WE STILL DON’T TRUST YOU, Weeknd sembra riferirsi al suo rifiuto di firmare con OVO, l’etichetta di Drake. Lo spazio occupato dalle diss track di Kendrick però devono aver completamente oscurato la frecciatina di Abel e Drizzy non gli ha mai risposto. Visto il suo successo negli stream, però, più che Drake, Weeknd dovrebbe iniziare a temere la sua vera avversaria e il suo esercito agguerrito, tanto più considerato il boom di The Tortured Poets Department.