Il rapper si è difeso con una dichiarazione spontanea
Nella giornata di ieri si è svolto il processo con rito abbreviato per la sparatoria del luglio 2023 in cui Shiva aveva ferito due persone. La pm Daniela Bartolucci ha chiesto una pena di sette anni di detenzione per i reati di tentato omicidio, porto abusivo di arma da fuoco e ricettazione della pistola.
L’11 luglio 2023 Shiva aveva sparato, colpendoli alle gambe, a due membri di una crew rivale che si erano recati nel cortile del suo studio Milano Ovest per minacciarlo e aggredirlo -una “stupida rivalità”, come l’ha definita nella dichiarazione. Per l’accusa l’intento del rapper sarebbe stato quello di ucciderli, mentre per i suoi legali si è trattato di legittima difesa.
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Questa è anche la versione che emerge dalle dichiarazioni spontanee rilasciate da Shiva durante il processo: “Il mio istinto di sopravvivenza mi ha portato a sparare dei colpi, ma, ribadisco solo ed esclusivamente per allontanare i malintenzionati, per spaventarli e costringerli a desistere dalla violenza e a fuggire”.
“Questa esperienza mi ha sconvolto completamente la vita”, ha aggiunto, “sento dentro di me anche il peso di aver dato un pessimo esempio ai tanti ragazzi che mi seguono e apprezzano le mie canzoni, di averli delusi con il mio comportamento”.
La prossima udienza è fissata al 3 luglio, una settimana dopo si attende la sentenza.