Caso Diddy: i suoi legali chiedono di rivelare l’identità degli accusatori
Redazione | 18 ottobre 2024
Il team legale di Diddy ha presentato una mozione per conoscere l’identità degli autori delle denunce
Martedì il team legale di Sean Combs ha presentato la sua ultima mozione chiedendo alla Corte di ottenere la pubblicazione dell’identità degli autori delle denunce contro il magnate. Secondo la difesa, infatti, non può esserci un processo equo se non si conosce l’effettivo contenuto delle cause e l’identità dei loro autori.
“Questo caso è unico”, comincia la mozione, “a causa del numero di individui che muovono accuse contro il signor Combs per via del suo status di celebrità, della sua ricchezza e della pubblicità derivante dalla sua precedente causa risolta, ma anche [a causa] della fuga di notizie del gran giurì e delle false dichiarazioni infiammatorie degli agenti del DHS” si legge nel documento del tribunale, in cui si fa riferimento alla precedente mozione in cui la difesa accusava i federali di aver intenzionalmente divulgato il video dell’aggressione a Cassie Ventura.
Il documento chiama in causa anche Tony Buzbee, il titolare dello studio legale di Houston che ha recentemente annunciato in conferenza stampa di rappresentare 120 persone che intendono citare in giudizio Puff e i suoi collaboratori per abusi sessuali. Non solo, ma dopo la conferenza stampa ha attivato una hotline invitando a denunciare: nelle prime 24 ore hanno telefonato in oltre 12 mila.
Per il team di Diddy si tratta semplicemente di una trovata pubblicitaria. “Queste accuse”, prosegue la mozione riferendosi alle ultime sei presentate proprio da Buzbee, “sono arrivate sulla scia di più di una dozzina di cause precedentemente presentate e attualmente in corso, molte delle quali sono già state screditate ma solo dopo aver danneggiato irreparabilmente il carattere e la reputazione del signor Combs. Queste accuse in continua evoluzione hanno creato un circo mediatico isterico che, se non controllato, priverà irreparabilmente il signor Combs di un processo equo, se non lo ha già fatto”.
Puff Daddy è impegnato in una battaglia legale su due fronti: da una parte le centinaia di denunce per molestie e violenza raccolte in Texas; dall’altra le accuse di traffico sessuale, favoreggiamento della prostituzione e racket formulate a livello federale. In tutto questo ci sono anche le varie testimonianze che lo indicano come mandante dell’omicidio di Tupac Shakur. La prossima udienza è prevista per il 18 dicembre, mentre la data di inizio processo è stata fissata per il 5 maggio 2025.