Musica
Il disturbante video in cui Diddy invita una tredicenne all’after
Redazione | 24 ottobre 2024

Quella che sembrava una battuta di Diddy assume oggi un significato inquietante 

Photo Credits: Shamsuddin Muhammad from Fort Hood, TX, USA

L’arresto di Diddy ha scatenato una corsa ai ricordi da parte del popolo di Internet. Sono riemersi documenti, foto e filmati del magnate mentre fa o dice qualcosa che, oggi, appare decisamente inquietante. La morale di fondo è sempre “avremmo dovuto accorgercene”. Già, avremmo dovuto. Ma più che altro perché a quanto pare mezzo mondo sapeva benissimo che cosa succedeva alle sue famose feste.

In ogni caso questa perversa operazione nostalgia tira fuori di volta in volta contenuti sempre più inquietanti. L’ultimo è un video del 2003, girato agli MTV Video Music Awards, in cui un P. Diddy allora trentaquattrenne si rivolge alla tredicenne attrice Daveigh Chase, avvicinandosi forse un po’ troppo: “Allora, vieni anche tu alla festa stasera?”, le chiede. Lei annuisce imbarazzata e lui scoppia in una risata fragorosa.

Il momento cringe arriva solo tre giorni dopo una denuncia anonima in cui Sean Combs è accusato di aver stuprato proprio una tredicenne. Non si tratta di Chase poiché l’episodio risale al 2000, tre anni prima del momento imbarazzante immortalato nel filmato. Secondo il documento presentato da Buzbee, la ragazzina sarebbe stata effettivamente invitata a una festa del magnate, il quale avrebbe abusato di lei insieme a due celebrità (una delle quali donna) dopo averle servito una bevanda corretta.

Lo stesso giorno, insieme a questa, sono state presentate altre quattro cause da parte di un uomo d’affari, un personal trainer e una rapper donna, tutte relative al 2022, mentre l’ultima denuncia è molto più vecchia in quanto i fatti risalirebbero al weekend del Memorial Day del 2014.

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I legali di Puff hanno dichiarato l’innocenza del loro assistito: “Il signor Combs e il suo team legale hanno piena fiducia nei fatti, nelle loro difese legali e nell’integrità del processo giudiziario. In tribunale, la verità prevarrà: il signor Combs non ha mai aggredito sessualmente nessuno, né adulto né minore, né uomo né donna”.

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