Diddy accusato di aver aggredito un ragazzino di soli 10 anni in una nuova denuncia di Buzbee
Ormai è guerra aperta quella tra Tony Buzbee e Sean Combs. L’avvocato texano che ha dichiarato di aver oltre un centinaio di denunce contro il magante ha presentato un nuovo plico ieri, ma tra tutte le cause civili ce n’è una che ha destato particolare indignazione: la vittima avrebbe avuto solo 10 anni al momento dell’aggressione.
Era il 2005 e un ragazzino veniva accompagnato dai genitori in un hotel di Manhattan per incontrare alcuni discografici e realizzare così il suo sogno di diventare un giovane rapper. Dopo aver cantato qualche brano, Sean Combs aveva detto ai genitori che avrebbe potuto “farne una star” e aveva chiesto di parlargli in privato. Rimasti soli, Diddy avrebbe offerto al ragazzino una bibita dal sapore insolito, domandandogli che cosa fosse disposto a fare per diventare una star.
Lui aveva risposto che avrebbe fatto di tutto, risposta ovvia per qualsiasi ragazzino di 10 anni. Aveva iniziato a sentirsi strano, Diddy gli si era avvicinato e gli aveva detto “a volte dobbiamo fare cose che non vogliamo fare”. Dopodiché si sarebbe consumata la violenza.
Tra le cause presentate ieri da Buzbee anche un’altra rappresenta un minorenne. In questo caso l’episodio sarebbe avvenuto nel 2008, quando la vittima aveva 17 anni. L’aggressione sarebbe avvenuta in un camerino del talent show ospitato da Combs Making The Band; le modalità sarebbero state più o meno le stesse di sempre. Anche in quel caso la scusa sarebbe stata “testare la determinazione per sfondare nella musica”.
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È probabile che questa non sia l’ultima volta che emergono accuse da parte di vittime minorenni: nella conferenza stampa del 1 ottobre Tony Buzbee aveva affermato che la querelante più giovane all’epoca dei fatti avrebbe avuto solo 9 anni. Alla luce di queste accuse è ancora più inquietante il video degli MTV Awards del 2003 in cui Diddy aveva chiesto ironicamente (chissà) all’allora tredicenne Daveigh Chase se volesse partecipare alla sua festa.