Durk ha rivelato a un amico di non avere problemi con gli altri detenuti
Lil Durk si trova bene in prigione. Per quanto possibile, ovviamente. La scorsa settimana è stato trasferito dal carcere di Miami all’istituto federale di Los Angeles e avevano iniziato a circolare voci sul fatto che si trovasse in regime di protezione, in modo che gli altri detenuti non potessero nuocergli. A quanto pare, invece, non è stato necessario.
In una telefonata a Bruh Bruh, che quest’ultimo ha pubblicato sui social, Durk ha rassicurato l’amico dicendo di stare bene, di non aver bisogno di niente e, soprattutto, di non trovarsi in detenzione protetta ma di essere trattato bene dagli altri detenuti. “Appena finito una telefonata con mio fratello @lildurk, è di buon umore”, ha scritto Bruh su Instagram, “rimane positivo e sta lottando per tornare a casa dai suoi figli e dalla sua famiglia. Non glorifichiamo la negatività, siamo molto più che semplici ragazzi di strada. In realtà, è un eufemismo: siamo uomini d’onore e di principi, indipendentemente dal nostro status finanziario… Bro è con gli altri come lui… NIENTE custodia protettiva #FREESMURK #FREETRIGGAROME”.
Durk è stato accusato di omicidio su commissione, uso di strutture interstatali per commettere un omicidio su commissione che ha provocato la morte e uso, trasporto e scarico di armi da fuoco e mitragliatrici, nonché possesso di tali armi nell’ambito di un crimine violento che ha portato alla morte. La vittima evocata nelle accuse è Lul Pab, cugino di Quando Rondo ucciso in un agguato a quest’ultimo pianificato da Durk e effettuato da alcuni membri della sua crew OTF.
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Durk ha dichiarato la propria innocenza rispetto alle accuse e al momento è detenuto senza possibilità di cauzione in attesa del processo, previsto provvisoriamente per il 7 gennaio 2025 ma probabilmente da rinviare. Nel frattempo, il 12 dicembre Durk parteciperà all’udienza per capire se ci sia una qualche possibilità di ottenere la cauzione. I procuratori lo accusano di aver “rappato sulla sua vendetta” nell’atto d’accusa reso pubblico all’inizio di questo mese, aprendo il doloroso capitolo dei testi rap usati come prova in tribunale, cosa totalmente estranea a qualsiasi altro genere musicale.