Diddy userebbe le loro testimonianza per dimostrare l’innocenza delle sue feste
“Accusato di favoreggiamento della prostituzione difeso da prostitute” sembra un titolo di Lercio, e invece è la realtà. Sean Combs aka Diddy, arrestato lo scorso 16 settembre con le accuse di favoreggiamento della prostituzione appunto, racket e traffico sessuale, può ora contare su sei escort pronte a testimoniare in suo favore.
A quanto pare il magnate intende convocare le escort per smentire le voci sui famigerati freak offs: una contro-narrazione dall’interno quindi, atta a smontare il discorso dell’accusa. Tuttavia non c’è da preoccuparsi sulla possibilità che la realtà dei fatti venga minata dalle sei testimoni: i pubblici ministeri hanno dichiarato “Sei escort sono solo l’inizio”, in quanto il numero di potenziali testimoni è molto più ampio.
Diddy è accusato di essersi servito delle sue aziende e dei suoi dipendenti per compiere abusi in modo sistematico, i quali comprenderebbero episodi di rapimento, incendio doloso, corruzione, droga e ostruzione alla giustizia. Se condannato, rischia l’ergastolo per associazione a delinquere e traffico sessuale con l’uso della forza, frode o coercizione. Quest’ultima accusa prevede una pena minima obbligatoria di 15 anni, mentre il reato di trasporto a fini di prostituzione potrebbe aggiungere fino a 10 anni alla sua pena.
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Durante il processo, un giudice esaminerà anche le accuse secondo cui Diddy avrebbe violato i protocolli della prigione cercando di contattare testimoni, un aspetto che potrebbe influire sulla sua idoneità per la cauzione. Per ora, comunque, Combs rimane detenuto presso il Metropolitan Detention Center di Brooklyn in quanto la decisione sull’uscita su cauzione è stata rimandata a questa settimana. È evidente che serviranno molto più di sei escort per salvarlo.