NBA YoungBoy aveva patteggiato a novembre pagando una multa di 25 mila dollari
Quattro mesi non sono moltissimo tempo, ma passarli in una cella o nel tempore di casa propria cambia la vita. È questa la conseguenza della sentenza finale a NBA YoungBoy, inizialmente condannato a 27 mesi per reati legati a armi e frode. Il verdetto definitivo, però, fissa a 23 mesi la pena detentiva, riducendo quindi di quattro quella originale.
Ai quasi due anni di carcere ne seguiranno cinque in libertà vigilata da trascorrere nello Utah, dove attualmente si trova agli arresti domiciliari. La condanna si riferisce a due reati di possesso illecito di armi da fuoco: il primo risale a settembre 2020, quando YoungBoy era stato trovato in possesso di due armi mentre si svolgevano le riprese di un videoclip a Baton Rouge, Luisiana; il secondo invece, più recente, è relativo al ritrovamento di una pistola a casa del rapper a Huntsville, Utah, durante una perquisizione avvenuta lo scorso aprile.
Il 18 novembre YoungBoy aveva patteggiato con il procuratore per 10 capi d’accusa relativi a una frode farmaceutica. Al posto di una pena detentiva, al rapper era stato richiesto di pagare 25 mila dollari di multa. YoungBoy si era dichiarato colpevole di diversi capi d’accusa, tra cui due reati di terzo grado per frode d’identità, due reati di terzo grado per falsificazione e sei contravvenzioni per condotta illecita in ambito farmaceutico.
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Spencer Welsh, il giudice del tribunale distrettuale di Logan che aveva stabilito il verdetto a novembre, aveva fatto una dichiarazione di vicinanza a YoungBoy: “Ho visto tante volte giovani uomini e donne con molto talento e potenziale che si lasciano derubare di quel potenziale quando iniziano a lottare con le loro dipendenze. Non voglio che accada anche a te. Sono sicuro che, una volta scontata la tua pena in carcere federale, potrai avere successo durante la libertà vigilata e costruire un futuro luminoso, raggiungendo il tuo pieno potenziale in ogni aspetto della tua vita. Ti auguro il meglio, signor Gaulden”.