Musica
Da solo per conoscere me stesso
Francesco sarcina pubblica il suo primo album da solista
Giulio Pasqui | 14 marzo 2014
Sei tornato a Sanremo per la prima volta da solista. Dobbiamo aspettarci un futuro senza Le vibrazioni?
Sono sempre stato l’epicentro de Le Vibrazioni perché tutto gravitava intorno a me e scrivevo anche le canzoni. È chiaro che un gruppo come il nostro aveva creato un sound che era diventato il marchio di fabbrica de Le Vibrazioni, ma ora sto percorrendo la mia strada. Era doveroso dopo venti anni di storia con loro, avevo bisogno di fare questo mio percorso solitario per conoscere me stesso. Secondo me quando torneremo a fare un disco, come spero e penso di realizzare più in là, questa mia esperienza ci porterà maggiore serenità.

Che effetto ti fa stare da solo sul palco?
Stare da solo mi sta gratificando, è un modo diverso di vedersi. Attorniato da una band c’è molta confusione che a volte ti coccola e altre volte ti distrae: non è detto che far parte di un gruppo sia per forza una cosa positiva. Detto questo, la band è la band e io sono pro-band. In questo periodo, però, avevo bisogno di vedermi da solo e devo dire che sta andando bene”.

Il tuo primo album da solista si intitola Io: è un modo per far conoscere il Francesco Sarcina che fino ad ora non avevamo ancora visto?
Sicuramente è un modo per far capire che non sono solo “quello de Le Vibrazioni”, ma che ho un nome, un cognome ed un’identità ben precisi. Sicuramente il disco racconta tanto di me, ma l’ho sempre fatto, ho sempre scritto nella stessa maniera perché per me la scrittura è proprio uno sfogo personale. Non ho mai scritto tanto per farlo ed è questo il motivo per il quale sono abbastanza geloso delle mie “creature”. Però sto imparando a regalarle anche agli altri.

Il brano Nel tuo sorriso è dedicato a tuo figlio?
È proprio così. Nel tuo sorriso è la sua canzone: il sorriso di un bambino è una cosa meravigliosa soprattutto quando lo guardi pensando ad un futuro che sarà. Poi crescendo ci imbattiamo inevitabilmente in molte problematiche ed il sorriso viene sempre meno. Questa è una canzone generazionale. Oggi la domanda è: “mi piace come sono oggi?”. Se non ci piacciamo, dobbiamo riflettere, essere altruisti e fare qualcosa per un domani migliore. Insomma, far sì che questo sorriso rimanga.
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