Esordi dal sapore folk
Emozioni tra le note
La giovane artista Ylenia Lucisano ci racconta il suo “Piccolo universo” bianco, da colorare in base ai sentimenti con parole e musica
Sarah Vignoly | 25 giugno 2014
Quando è nata la tua passione per il canto?
A 11 anni ho convinto mio padre, che è un musicista, a farmi cantare con lui.
Il tuo album si intitola Piccolo universo. Attraverso la musica hai cercato di raccontarti e di dare forma e colore al tuo mondo. Come lo descriveresti?
Bianco, perché sul bianco posso mettere tutti i colori che voglio. Poi lo coloro io in base alle giornate e al mio umore.
Sei una cantautrice. In che modo trai ispirazione dal tuo “piccolo universo”?
L'ispirazione è una serie di sentimenti che ti travolgono quando meno te lo aspetti e che provengono da noi stessi. Io riesco a controllarli trascrivendo le mie emozioni nei testi e nella musica.
Molti invece traggono ispirazione dal mondo che li circonda e usano la musica come strumento di denuncia...
Io considero la musica come qualcosa che ci distrae dal mondo che ci circonda. Ho parlato di argomenti di attualità, ma prendendone le distanze.
Che cosa vorresti trasmettere tramite le tue canzoni?
Non c’è un messaggio universale, ma ogni mia canzone esprime qualcosa di diverso. Io vorrei trasmettere emozioni in grado di distoglierci dalla noia del mondo che ci circonda. Vorrei regalare serenità.
È dunque importante il modo in cui scrivi...
Certo. Se i miei testi sono semplici ma efficaci posso raggiungere sia i bambini che gli adulti.
Hai scelto di scrivere alcune canzoni in dialetto. Perché?
Stando lontana dalla Calabria, la mia terra d’origine, ho scoperto la gioia di parlare un linguaggio che viene dal cuore. Alcuni concetti che esprimo acquistano più forza ed energia se detti nella lingua originaria.
Sei quindi molto legata alla Calabria e al suo mondo ricco di tradizioni.
Sì, le tradizioni sono il mio passato e il mio presente. Soffro molto la nostalgia, ma separarmi dalla mia famiglia mi ha fatto crescere.
Cosa provi prima di salire sul palco?
Ho paura, ma sono entusiasta perché posso condividere le mie emozioni con gli altri.
A 11 anni ho convinto mio padre, che è un musicista, a farmi cantare con lui.
Il tuo album si intitola Piccolo universo. Attraverso la musica hai cercato di raccontarti e di dare forma e colore al tuo mondo. Come lo descriveresti?
Bianco, perché sul bianco posso mettere tutti i colori che voglio. Poi lo coloro io in base alle giornate e al mio umore.
Sei una cantautrice. In che modo trai ispirazione dal tuo “piccolo universo”?
L'ispirazione è una serie di sentimenti che ti travolgono quando meno te lo aspetti e che provengono da noi stessi. Io riesco a controllarli trascrivendo le mie emozioni nei testi e nella musica.
Molti invece traggono ispirazione dal mondo che li circonda e usano la musica come strumento di denuncia...
Io considero la musica come qualcosa che ci distrae dal mondo che ci circonda. Ho parlato di argomenti di attualità, ma prendendone le distanze.
Che cosa vorresti trasmettere tramite le tue canzoni?
Non c’è un messaggio universale, ma ogni mia canzone esprime qualcosa di diverso. Io vorrei trasmettere emozioni in grado di distoglierci dalla noia del mondo che ci circonda. Vorrei regalare serenità.
È dunque importante il modo in cui scrivi...
Certo. Se i miei testi sono semplici ma efficaci posso raggiungere sia i bambini che gli adulti.
Hai scelto di scrivere alcune canzoni in dialetto. Perché?
Stando lontana dalla Calabria, la mia terra d’origine, ho scoperto la gioia di parlare un linguaggio che viene dal cuore. Alcuni concetti che esprimo acquistano più forza ed energia se detti nella lingua originaria.
Sei quindi molto legata alla Calabria e al suo mondo ricco di tradizioni.
Sì, le tradizioni sono il mio passato e il mio presente. Soffro molto la nostalgia, ma separarmi dalla mia famiglia mi ha fatto crescere.
Cosa provi prima di salire sul palco?
Ho paura, ma sono entusiasta perché posso condividere le mie emozioni con gli altri.
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