Musica
"A Sud di Nessun Nord": il nuovo album di Antonio Pignatiello
Chiara Colasanti | 25 maggio 2015

L’album “A Sud di nessun Nord”, registrato “on the road” in uno studio mobile durante un viaggio lungo la penisola, omaggia l’omonima opera di Henry Charles Bukowski. Il disco contiene 12 brani, scritti dallo stesso Antonio Pignatielloche hanno come filo conduttore il tema del viaggio e dell’incontro. Un album fatto di musica sotto forma di poesia, di immagini, voci, storie e ricordi, in cui le canzoni abbracciano tutti senza appartenere a nessuno.

A Sud di nessun Nord”, prodotto in collaborazione con il musicista Giuliano Valori (amico fraterno a cui il disco è dedicato) e realizzato grazie all’assistenza di Simone Fiaccavento, è stato mixato da Taketo Gohara (produttore e ingegnere del suono di Vinicio Capossela) e vede la partecipazione di Marino Severini (Gang), Enza Pagliara, Giovanni Versari e di molti altri musicisti nazionali e internazionali.

Come è nato questo album e come è stato il periodo in studio?
A differenza della maggior parte dei dischi che viene registrata in studio, questo album è stato registrato “on the road”: siamo partiti dal castello ducale di Bisaccia, in alta Irpinia, dove abbiamo registrato il pianoforte, per poi spostarci in questa casa di campagna, sempre lì in Irpinia; abbiamo proseguito il viaggio nelle Marche, in un'altra casa di campagna vicino Macerata, dove abbiamo registrato invece questa violinista che ha accompagnato anche Battiato in tournée; poi abbiamo registrato la batteria in una cascina vicino Ferrara, con un grande batterista, Gianfilippo Invincibile (di cognome fa Invincibile e viene da Vittoria, nome epico, da garanzia!) e da lì, in una struttura di legno, ai confini del bosco, vicino Torino... e da lì ancora oltre: Firenze, Lecce...
Per questo album ho puntato su quello che mi stava più a cuore: in primis le collaborazioni, perché in questo viaggio sono stato accompagnato da circa 30 musicisti, e poi andare a registrare in luoghi particolari! Non in uno studio insonorizzato dove il suono è molto piatto e non mi è mai piaciuto: anche il silenzio, se ci fai caso, ha un suono diverso a seconda di dove ti trovi! Sono andato un po' alla ricerca di alcuni suoni un po' più americani e poi mi interessava molto l'incontro, a differenza di chi tende a mettere molto l'uno contro l'altro: chi fa musica dovrebbe pensarla al contrario, perché la musica nasce dall'incontro!  

Parlavi di come gli stimoli esterni aiutino a creare qualcosa di nuovo: c'è una routine creativa che accompagna la creazione delle tue canzoni oppure no?
Questa è una bella domanda! Diciamo che comunque nascono su un'isola, uso l'isola come metafora: c'è un tempo in cui sei lì e ti metti a scrivere e le cose, in qualche modo arrivano. Dopodiché viene la seconda parte, quella in cui decidiamo che abito far indossare a queste canzoni e far sì che siano pronte per essere invitate a cena fuori o a ballare a piedi nudi in spiaggia sotto una bella luna piena, ecco! Questa è l'idea: vengono in un momento di riflessioni, non nascono per caso ed è tutto molto studiato, chiaramente. Anche i musicisti che hanno preso parte a questo viaggio musicale hanno portato il loro bagaglio di esperienze tramite il suono del loro strumento in modo studiato: di base c'è un'idea molto forte.  

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