Musica
Mika presenta "No Place In Heaven", il nuovo album
Chiara Colasanti | 11 giugno 2015

Il 15 giugno esce il quarto album di inediti di Mika ("Songbook vol.1", il precedente è stato una raccolta dei suoi successi, quindi in generale, questo è il quinto album) : "No Place In Heaven" è un album diverso dai precedenti, nonostante la firma di Mika sia ben evidente, c'è qualcosa di diverso che lo rende decisamente unico.
"Trasparenza" e "semplicità" sono le parole che ripete maggiormente durante la conferenza stampa nella quale parla della sua ultima fatica discografica alla stampa e si accorge proprio grazie ad una domanda che in questo album i falsetti che lo hanno reso famoso non ci sono.
Il disco è stato registrato a Hollywood, ma non negli studi dove era stato programmato: la casa che aveva preso in affitto su Internet si è rivelata essere la casa di Orlando Bloom e il disco lo hanno registrato facendo delle pause frequenti, viste le visite dei turisti sugli autobus che fanno fare il giro delle ville delle star di Hollywood.

No Place In Heaven” è un disco intimo, ma quali sono i temi principali?

Lo so, si chiama "Non c'è spazio in Paradiso", eppure questo titolo è ricco di gioia, non triste! Non sto cercando un posto in paradiso, anche se non c'è va bene uguale. Fa parte della cultura orientale: c'è una vera e propria paranoia della vergogna e di parlare delle cose intime in pubblico e nel lavoro, che viene considerato volgare. Scrivere un album personale era un modo per buttare fuori questa paranoia che c'era in me e nella mia famiglia. In questo album parlo della sorta di adulto che voglio essere e della sorta di adulto che voglio diventare: è più interessante parlare di chi vogliamo diventare che di chi siamo!

La mamma di una ragazza presente alla conferenza ci tiene a ringraziarlo per il coraggio delle sue scelte e gli fa i complimenti per la sua carriera artistica, oltre che per la sua vita personale, lui le risponde così:
Non sono un role model perché mi fa veramente paura. Anche io scrivo le canzoni per me, per gestire la mia vita, ma allo stesso tempo devo riconoscere che ho avuto tante persone che mi hanno aiutato ad arrivare a questo punto, avere queste libertà e questo lavoro che mi ha donato questa libertà.

Che ruolo ha avuto questo produttore sulla scelta di fare questo album?

Con Greg abbiamo fatto quattro album insieme, lui è un poliziotto che odio e ogni musicista ha bisogno di un poliziotto, così come un “fotografista” ha bisogno di un editore che dica no il 90% delle volte. Stilisticamente ci sono molte influenze, gli ingredienti però sono molto semplici! In “Origin Of Love” la produzione è molto complicata, mentre questo album è molto più pulito!

A proposito dei 12 good Guys citati anche nella canzone: perché proprio loro?

C'è un anti snobismo, c'è una qualità profondamente controcorrente, non solo esteticamente, come il punk. Il punk è una tensione emozionale, intellettuale oltre che culturale. Questi dodici uomini hanno cambiato un po' la direzione del vento, in un modo o nell'altro! Hanno preservato questo mistero e sono tutti un po' "a parte!" ...e James Dean perché è James Dean!

Hai detto che hai fatto molte delle attività collaterali alla musica per poter continuare a fare la tua musica... che ci puoi dire a proposito del tuo libro?

Il mio si può definire un libro accidentale: io non posso scrivere libri! Scrivere libri è la cosa più difficile del mondo! Sto scrivendo un diario intimo che è molto divertente e molto sincero: c'è un capitolo che parla della storia di mio nonno nel 1870, il capitolo dopo parla della mia frustrazione nel supermercato. Attraverso tutti questi capitoli potete entrare nella mia vita e nella mia testa per un paio d'ore. 

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