Progetti
Scriviamoci di più... anche in versi
l progetto che promuove la scrittura creativa e l’inclusione continua ma si adatta all’emergenza, aprendo anche alla poesia
Redazione | 18 giugno 2020

Fino a diciotto anni tutti scrivono poesie”, non aveva dubbi l’intellettuale e politico Benedetto Croce quando parlava di scrittura giovanile. Sarà per questo che i referenti e i professori delegati del progetto “Scriviamoci di Più - II edizione”, hanno deciso di inserire nel regolamento del concorso, una seconda sezione dedicata a poesie e aforismi che va ad aggiungersi a quella per i racconti.

Il progetto, ideato da Serena Cecconi, realizzato in collaborazione con il Cepell (Centro per il Libro e la Lettura), grazie al contributo del Ministero dell’Istruzione attraverso il Bando nazionale dedicato alle scuole, promuove l’inclusione attraverso la scrittura: le classi aderenti hanno organizzato coppie di giovani autori, di cui uno diversamente abile, per la scrittura di testi che saranno poi pubblicati in un libro e premiati al termine del concorso. Lo scopo dell’iniziativa è quello di promuovere la scrittura creativa e mantenere vivo il rapporto con i compagni di classe, anche dopo la campanella, anche dopo la chiusura degli edifici scolastici.

La rete di scuole vede come capofila l’Istituto Comprensivo Tozzi C. Paganico di Grosseto, in rete con l’Istituto Papareschi di Roma, l’Istituto Telesia di Telese Terme (BN) e il liceo G.M. Dettori di Tempio Pausania e, in un momento così critico, ha scelto di portare avanti l’iniziativa per non lasciare soli i ragazzi diversamente abili che – senza scuola da frequentare – rischiano più dei loro compagni di non avere occasioni di incontro sociale.

Naturalmente, non sono mancate le difficoltà e si è deciso di proseguire con gli incontri online tra le coppie di autori ma di eliminare la competizione e di dare la possibilità a tutti di esprimersi nelle modalità che verranno prescelte: spazio dunque alla poesia e agli aforismi! Ogni scuola partecipante verrà premiata con un assegno simbolico da poter utilizzare per l’innovazione o per le attrezzature.

Anche questa è un’occasione per scoprire che la scuola non si ferma e non dimentica gli studenti con maggiori difficoltà, dando loro la possibilità di esternare le emozioni di questo periodo di emergenza sanitaria e sociale, ma soprattutto coltivando i legami tra compagni di classe.

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