Un laboratorio in presenza e on-line per realizzare podcast radiofonici e video per raccontare la storia delle persone deportate della loro città alle quali sono dedicate le pietre d’ inciampo: il progetto Proiettiamo sui muri la storia delle pietre d’inciampo, ideato da Serena Cecconi, consulente esperto per le Istituzioni, e Lidia Gattini, di Mandragola Editrice è nato dalla necessità, in questo periodo di emergenza Covid-19, di proporre alle scuole un originale laboratorio sulla Shoah e un evento celebrativo che si potesse realizzare in sicurezza, ma con il coinvolgimento studentesco e della cittadinanza. L’Istituto Savoia di Chieti ha aderito con convinzione come capofila, in rete con il Liceo Toschi di Parma e l’Istituto di Istruzione Superiore Aldini Valeriani di Bologna, al progetto finanziato dal Miur attraverso il Bando Promozione di eventi istituzionali, giornate, ricorrenze nazionali e campagne di comunicazione.
Gli studenti delle scuole aderenti al progetto, circa ottanta, dopo una fase preparatoria a cura dei giornalisti di Mandragola Editrice che si sta svolgendo da inizio novembre, con il supporto di un maestro d’arte, verranno coinvolti nei laboratori.
Le Pietre d’inciampo, ideate dall’artista berlinese Gunter Demnig, consistono nell’incorporare nel selciato stradale della città, davanti alle ultime abitazioni delle vittime di deportazioni, piccoli blocchi in pietra ricoperti con una piastra di ottone su cui sono incisi il nome della persona, l’anno di nascita, la data, l’eventuale luogo di deportazione e la data di morte, se conosciuta. “L’intento del progetto è di farle rivivere anche sulle facciate dando l’opportunità a moltissime persone di conoscerne la storia” ci spiega Lidia Gattini. Infatti, il 27 gennaio 2021, in un evento diffuso, che coinvolgerà le città delle scuole in rete, sarà proiettato sulla facciata di un edificio pubblico (municipio o istituto scolastico) il filmato, realizzato dagli studenti, che partirà dalla mappatura delle “pietre d’inciampo” in Europa per focalizzarsi su quelle poste nelle singole città: come in un viaggio nel tempo le pietre d’inciampo racconteranno le storie delle vittime.
I podcast, sempre a cura degli studenti, saranno diffusi attraverso una pluralità di media: periodici, radio, piattaforme social, web. Inoltre, gli stessi autori il 27 gennaio li condivideranno sui propri profili realizzando una catena di tutti i loro contatti social.
Proiettiamo sui muri la storia delle pietre d’inciampo è già un format che potrà essere messo a disposizione delle scuole e delle Amministrazioni. “In tempi di Didattica a distanza, laboratori come questi, che proseguono presso la scuola in sicurezza, coinvolgono gli studenti in attività stimolanti e li fanno sentire ancora parte della comunità scolastica in un’interazione continua con i coetanei, combattendo l’isolamento davanti al computer nelle mura domestiche” ci spiega l’ideatrice Serena Cecconi.