Per ascoltare i ragazzi, i loro timori, le speranze, gli stati d’animo, bisogna innanzitutto permettere loro di parlare. È quello che fa da anni l’Istituto Comprensivo Amerigo Vespucci di Vibo Marina, la scuola capofila del progetto Vibo on Air (vincitore del Bando Miur Povertà educativa) che mette in rete 4 scuole di territori difficili del Centro-Sud della nostra Penisola con lo scopo di fare da megafono ai propri studenti. Attraverso un microfono, gli adolescenti hanno così l’occasione di esprimersi e di raccontarsi: 111 ragazzi, 8 programmi, oltre 20 podcast e 40 ore di formazione per la costruzione di un palinsesto radiofonico più giovane e autentico che mai. La Preside Maria Salvia ci racconta l’importanza di mettere sempre gli studenti al centro della scuola.
La vostra offerta è strepitosa, una scuola che funziona in tutte le sue componenti. Qual è il segreto?
Dare la precedenza alla persona, poi allo studente. Facciamo didattica ma solo dopo esserci relazionati in maniera positiva, quasi alla pari con i nostri alunni. Puntando molto sul piano pedagogico del rapporto. Quella delle medie è l'età più critica, dove si cresce passando dalla fanciullezza all'adolescenza. Noi adulti dimentichiamo quella trasformazione, ma urge per questo fare un passo indietro e avvicinarci al loro cambiamento. Abbiamo il dovere di ascoltare questi ragazzi.
Cos'è per voi Vibo On Air?
Un'opportunità enorme. Noi abbiamo pensato e pensiamo quotidianamente a dare ai nostri alunni delle possibilità per far emergere i loro talenti. Li troviamo, ma la ricerca è seria. Serve attenzione e umanità. È facile poi recuperare le loro qualità. Questo progetto ci aiuta ulteriormente a scovarli. Ringrazio chi ha collaborato, insieme a noi, a costruire un progetto tanto ambizioso e vicino alle sensibilità dei nostri giovani.