Prosegue a Bologna la prima edizione di Cinevasioni.Edu, il progetto che mira a far intraprendere un percorso di formazione a studenti, docenti, detenuti e pazienti ospedalieri attraverso il cinema. L'iniziativa, nata inizialmente come festival cinematografico in carcere, si è estesa quest'anno anche all'ambito scolastico e ospedaliero attraverso un network partecipativo che coinvolge numerose associazioni e soggetti culturali a Bologna.
Un network cittadino
Grazie a proiezioni, laboratori e corsi presso luoghi come l'Antoniano, il Carcere della Dozza, l'Ospedale Maggiore, il Cinema Odeon e i licei Laura Bassi e Sabin, Cinevasioni.edu vuole offrire a studenti, docenti, detenuti e pazienti ospedalieri un percorso di formazione e inclusione attraverso il cinema.
Fantozzi alla Dozza
Presso il carcere della Dozza è stato avviato un laboratorio su Paolo Villaggio e la sua maschera tragica di Fantozzi con i detenuti e gli studenti del CPIA, i Centri provinciali per l’istruzione degli adulti. Attraverso la conoscenza del linguaggio cinematografico e delle varie professionalità che animano il mondo del cinema, i detenuti possono trovare nell'arte della proiezione un'occasione di formazione e scambio, ma anche di evasione mentale. Le commedie, soprattutto quelle francesi, sono tra i film preferiti dai detenuti perché offrono leggerezza e spensieratezza.
Cinema in ospedale
Anche per i pazienti ricoverati negli ospedali, Cinevasioni.Edu assume la stessa valenza, offrendo loro la possibilità di uscire dalle stanze e riunirsi in uno spazio comune. I pazienti scendono in pigiama e ciabatte, anche in carrozzina, si fermano per tutto il film o magari restano solo per il primo tempo, poco importa. È il segno che c’è un bisogno di normalità e di interazione sia col mondo esterno che con le altre persone nelle stesse condizioni.
La creazione di reti e gruppi eterogenei di persone che possono insegnarsi vicendevolmente diventa fondamentale per aprire spazi spesso nascosti agli occhi della collettività e contrastare i pregiudizi e gli stereotipi. Cinevasioni.Edu dimostra dunque che il cinema può essere un potente strumento di formazione e inclusione, soprattutto per i più giovani. Progetti come questo possono segnare un'inversione di rotta e determinare un nuovo modo di rapportarsi a contesti difficili che "nascondono un'umanità profonda".