Parliamo del progetto “Acqua Aria Terra Fuoco”, il cortometraggio realizzato da 140 studenti tra primaria e infanzia dell'Istituto Comprensivo Isole Eolie grazie al finanziamente del Mic e del Mim con il bando Cinema e Immagini. Un cortometraggio sull’ambiente realizzato insieme a Fondazione Media Literacy, Laboradio, Centro Studi Eoliano e Cai italia. Il 24 luglio il film sarà proiettato in anteprima al Festival Un Mare di Cinema al Centro Studi di Lipari. Ne parliamo con la dirigente scolastica dell'IC Isole Eolie Mirella Fanti.
Parliamo del laboratorio cinematrografico. Che esperienza è stata per i suoi alunni partecipare? Che valore ha questo cortometraggio per la scuola e per l’arcipelago?
Un'esperienza entusiasmante per i nostri bambini ma anche una sfida piuttosto complicata. Grazie agli esperti però, l'entusiasmo dei bambini è stato canalizzato in un ottimo risultato. I bambini erano felicissimi e mi hanno chiesto di ripetere l'esperienza... chissà!
Il suo istituto è molto particolare perché si snoda su diverse isole, con realtà e bisogni diversi. Quali sono le principali difficoltà di una scuola come la sua?
Il mio istituto ha scuole su 6 isole diverse. Non mancano le problematiche: il maltempo, gli insegnanti che spesso non riescono a partire o a tornare a casa. Ma riusciamo a fare i conti con tutto ciò grazie alla buona volontà dei docenti che spesso partono dalla terraferma anche di domenica per raggiungere l'arcipelago.
L’Ic Isole Eolie comprende anche la scuola più piccola d’Europa, quella di Alicudi, che al momento non ha iscritti ma continua a essere aperta. Perché questa decisione?
Chiudere una scuola significa perdere un luogo sociale di incontro, di socializzazione e di cultura. Noi stiamo cercando di trasformare la scuola in un civic center, dove la comunità si ritrova per fare cultura. Nell'attesa di nuovi studenti abbiamo organizzato corsi di inglese per giovani adulti e teniamo aperta una biblioteca di 5000 volumi che è una vera e propria risorsa per l'isola.
Torniamo al cortometraggio: la trama è un dialogo tra le 7 isole dell’arcipelago sul tema della sostenibilità ambientale (le varie isole parlano tra loro per cercare di rimarginare la ferita che l’uomo ha inflitto a Lipari scavando le cave di Pomice). È anche un modo per raccontare un’altra faccia delle Eolie, che in moltissimi conoscono solo con la bella stagione. Di che territorio si tratta d’inverno?
Personalmente le preferisco d'inverno perché mostrano la loro bellezza ma anche la loro potenza: le tempeste, i silenzi, la natura, la voce del vento. La nostra sfida come scuola e centro culturale è quella di offrire agli studenti non solo un centro scolastico ma anche attività pomeridiane e culturali che normalmente si trovano in città. Per questo partecipiamo a tanti progetti europei e nazionali, nella speranza di offrire agli studenti tante opportunità che anche qui non devono mancare.
Ultima domanda: con il progetto A Brave New Europe abbiamo parlato della sua scuola a proposito della realizzazione della ludoteca di Frank, resa possibile grazie ai fondi di coesione dell’Unione Europea. Che valore hanno i finanziamenti esterni (Ue, Pnrr, Mim) per territori difficili come il vostro?
Riusciamo a tener aperti laboratori informatici, culturali, di ceramica, di danza grazie a questi fondi. Tra i vari progetti ce n'è uno reso possibile grazie ai fondi PNRR basato sul metaverso per mettere in connessione le scuole delle piccole isole italiane: stiamo costruendo isole virtuali per viaggiare e connetterci tra noi.