Anche nel suo ultimo numero, Zai.net ha dedicato spazio ad ABNE - A Brave New Europe, il progetto multi-redazione che indaga sui fondi europei e sul come vengono spesi in Italia. Questa volta siamo andati ad analizzare con attenzione i numeri, scoprendo che l'Italia spende appena il 41% di quanto inviato dall'Unione Europea, alimentando l'errata percezione di un'assenza della UE nell'affrontare i problemi del nostro paese, soprattutto al Sud. Il motivo? Principalmente la lentezza burocratica, dovuta alla mancanza di una formazione adeguata per coloro che lavorano nella pubblica amministrazione e i complessi iter da seguire. Abbiamo però anche ripercorso i progetti virtuosi portati avanti in Italia grazie ai fondi comunitari, frutto delle nostre inchieste da un anno a questa parte.
Il nostro contributo ad ABNE ha l'obiettivo di spiegare alle nuove generazioni che voteranno per la prima volta alle europee del 2024, pertanto alla chiusura di questa seconda edizione non abbiamo potuto non coinvolgere direttamente i giovani studenti italiani, chiedendo loro in prima persona la propria percezione dell'Europa unita e dei contributi che dà al nostro paese. Ne sono usciti spunti interessanti, tra chi si dichiara già convintamente europeista, chi trova delle imperfezioni nella forma attuale dell'UE, e chi crede che serva più Europa per assicurare lavoro, progetti e diritti.
Nell'articolo di chiusura della seconda edizione di ABNE ci siamo infine chiesti cosa la gen Z vorrebbe in più dall'Unione Europea: diritti, sanzioni per coloro che non aderiscono ai nostri valori comuni ed evitare un ritorno alla Guerra Fredda. E cosa ci aspettiamo dall'Italia? Sicuramente più attenzione nel come i fondi vengono spesi, evitando sprechi.
A Brave New Europe - progetto sostenuto dalla Commissione Europea - ha coinvolto Zai.net, Slow News, Internazionale, Revue Dessinée Italia e Secondo Welfare nell'avvicinare i cittadini alla politica di coesione europea, divulgando informazioni sul funzionamento dei fondi sociali comunitari e sui progetti virtuosi che senza il contributo dell'Europa unita sarebbero irrealizzabili.