A Benevento c’è un luogo nel centro città in cui arte e natura si armonizzano creando una sensazione di pace che è difficile trovare in contesti urbani. È l’Hortus Conclusus, ex giardino di un antico convento su cui l’artista contemporaneo Mimmo Paladino ha inserito installazioni e sculture. Dal giardino delle sculture si accede, attraversando un’area verde, ad un’arena all’aperto, riqualificata grazie al Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) (Fondi Strutturali relativi alla programmazione 2014-2020) e ora utilizzata come luogo di aggregazione e per ospitare eventi. Adesso è possibile camminare lungo il muro del Cavallo di Paladino, che accoglie i visitatori all’ingresso, per scendere verso l’arena oppure raggiungere il podio del belvedere, punto importante del progetto, dal quale si può godere della vista città dall’alto.
Il progetto - che abbiamo monitorato grazie al progetto Asoc, A Scuola di Open Coesione - ha permesso anche la fruibilità dell’area durante le ore serali e un progetto di illuminazione per orientare i visitatori con un percorso guidato. Questo spazio, definito come “luogo storico che simboleggia l’unione tra uomo e natura”, è stato restituito alla comunità per essere utilizzato come teatro, ma anche come spazio di condivisione sociale e possiamo dire senza esitazione che il progetto ha centrato a pieno il suo obiettivo: quando vi si entra, manca il fiato per la bellezza ed è il luogo ideale sia per ritrovare la solitudine e la pace che spesso si faticano ad avere in città, sia uno spazio conviviale per eventi culturali. L’Hortus viene anche chiamato «Il giardino dei giardini» e «Il paradiso terrestre» perché essendo un luogo chiuso, segreto e isolato, rappresenta il posto ideale dove potersi staccare dal rumore e la frenesia della città e trovare un’armonia interiore in pieno centro.
Prima degli interventi di riqualificazione e ampliamento, non era considerato una vera attrazione della nostra città nonostante si trovi nel centro storico. Quasi sempre chiuso al pubblico, affacciandosi dal cancello si vedevano solo erbacce. Ora ha una nuova immagine ed è a tutti gli effetti un luogo magico, dove il verde e l’arte sono in armonia tra loro. C’è un sistema di vigilanza, il verde è curato e le opere restaurate anche grazie all’intervento dell’architetto Palmieri che ha partecipato al progetto iniziale e quindi è stato in grado di rispettare la sua idea originale senza stravolgimenti. Al suo interno è anche rappresenta tutta la storia di Benevento, che è stata romana, longobarda, poi papalina: l’Hortus ricorda tutti questi passaggi perché conserva vari resti fino ad arrivare ai giorni nostri e a Paladino ed è dunque un punto di incontro di tutte le civiltà passate e future. L’opera è stata conclusa ed è ben riuscita.
Fondamentale il contributo della nostra docente, la professoressa Dolores Corbo, che ci ha proposto di monitorare questo finanziamento per riscoprire la nostra città. “I ragazzi tendono ad andarsene anche perché non conoscono e quindi non si affezionano ai propri territori - ci ha spiegato -. L’importanza del progetto Asoc è didattica e politica perché i ragazzi imparano a capire come agisce la politica, lavorano in gruppo in modo interdisciplinare e conoscono meglio la propria città. Gli ITIS (istituti tecnici) hanno assolutamente bisogno anche di questa parte meno tecnica”. Il progetto è entrato nella top 4 nazionale dei progetti Asoc. Ma la vera vittoria è stata impossessarci nuovamente di un luogo così bello della nostra città.