Durante la serata di Ferragosto in un resort a Golfo Aranci, in Sardegna, una modella è stata esposta in bella vista sul tavolo del buffet a mo’ di decorazione: dapprima cosparsa di cioccolato e successivamente fatta adagiare tra le vettovaglie in un evento denominato proprio "donna cioccolato".
La notizia ha provocato un'indignazione generale e ha fatto rif lettere molti sul perché, ancora ad oggi, in una società definita democratica, sia necessario utilizzare il corpo di una donna con il fine di attrarre e intrattenere le persone, trattando una modella alla stregua di una "pietanza" o, peggio ancora, di un soprammobile. Si tratta di un lampante esempio di mercificazione e oggettificazione del corpo femminile, tra l’altro dal dubbio valore di marketing. La struttura è stata costretta a scusarsi pubblicamente e ha tenuto a precisare che episodi simili non si sarebbero più verificati. Il problema alla radice verrà però risolto soltanto nel momento in cui il corpo femminile smetterà di essere concepito come un oggetto volto a soddisfare temporaneamente gli occhi di chi guarda e inizierà ad essere valorizzato, rispettato e trattato con dignità.