L’intelligenza artificiale (abbreviata IA) è già presente nelle nostre vite quotidiane, anche se spesso non ce ne accorgiamo: basti pensare, ad esempio, agli assistenti vocali come Siri ed Alexa o agli algoritmi di Netflix e Youtube che ci suggeriscono film e video da vedere in base alle nostre preferenze. Negli ultimi vent’anni, queste tecnologie hanno subito enormi miglioramenti e molti studiosi pensano che stravolgeranno le nostre esistenze.
AlphaZero
Di recente un’intelligenza artificiale ha fatto letteralmente andare fuori di testa la comunità scientifica e i media: si tratta di AlphaZero, dell’azienda DeepMind di Google. Questo motore scacchistico, il 7 Dicembre 2017, ha sconfitto Stockfish 8, considerato allora il programma di scacchi più forte del mondo, con un punteggio schiacciante. Quest’ultimo aveva una potenza di calcolo notevolmente superiore a quella del suo rivale, ed anche l’accesso ad un archivio di migliaia di partite giocate da umani. AlphaZero riuscì a batterlo perché non era una IA tradizionale, bensì una rete neurale artificiale, il cui funzionamento si ispira a quello di una rete neurale biologica, come il nostro cervello. La cosa più sconcertante è che la sua preparazione all’incontro è durata solo quattro ore, in cui ha giocato contro sé stesso milioni di volte per imparare le migliori strategie.
AlphaFold
Questo tipo di IA ha potenzialità che facciamo ancora fatica ad immaginare, ma sta già aiutando i ricercatori nella lotta contro il Covid: AlphaFold, una variante di AlphaZero, viene impiegata per prevedere il comportamento di alcune proteine complesse (come gli anticorpi) in diverse situazioni. Gli errori nella formazione delle proteine nel nostro corpo sono alla base di moltissime malattie ora incurabili, quindi il progetto avviato da Google potrebbe portare a scoperte ancora più importanti.
Superare gli esseri umani
L’avvento dell’intelligenza artificiale avrà forse anche effetti indesiderati: le macchine, che hanno già superato gli umani nelle sfide fisiche, potrebbero presto farlo anche in quelle che richiedono creatività e istinto, caratteristiche ritenute fino ad oggi prerogative dell’uomo. Le reti neurali combinano l’efficienza del cervello umano con la potenza di calcolo dei supercomputer, perciò diversi scienziati ritengono che molte professioni, come quelle di medico o di avvocato, potranno presto essere esercitate da intelligenze artificiali, rendendo così molte persone non più ricollocabili nel mercato del lavoro. Questa rivoluzione sarà una delle sfide più impegnative mai affrontate dall’umanità ma, se verrà superata, aprirà spazi di crescita inimmaginabili.