La sindrome dell’intestino irritabile, chiamata anche del colon irritabile o colite spastica, con acronimo IBS è una condizione cronica in cui il soggetto presenta una serie di disturbi intestinali che interessano principalmente il colon.
I sintomi comuni sono il dolore e il fastidio addominale associati a diarrea e/o stipsi o entrambi i disturbi alternati. Tale sintomatologia può variare in base alla persona e influire negativamente sulla qualità della vita.
Ricercare i sintomi nel cervello e non nella mente
Secondo gli esperti, tale disturbo è da considerarsi multifattoriale, dove tra i molti fattori che possono influire troviamo anche quelli psicologici: ansia, stress e nervosismo, depressione.
Il professor Emeran Mayer, insegnante presso l'Università della California, afferma che adesso ci sono reali prove che il problema di fondo potrebbe essere dovuto alla struttura del cervello. Infatti, la scoperta di cambiamenti strutturali al suo interno dimostra l'esistenza di una componente "organica" dell'IBS, scoperta che fa venir meno quella convinzione che i sintomi della sindrome siano "solo psicologici".
Per provare ciò, sono state utilizzate delle scansioni per confrontare l'anatomia cerebrale di più donne affette dalla sindrome dell’intestino irritabile con quelle di donne sane della stessa età. Nei soggetti affetti da IBS si è rilevato un assottigliamento della materia grigia in aree specifiche del cervello che interessano la sensibilità intestinale. Inoltre, è stato provato che il disturbo psicologico più comune nelle persone affette dalla sindrome è quello dell'ansia generalizzata. Secondo alcune teorie, le persone affette avvertirebbero maggiormente i problemi emotivi e, in stato di ansia o stress, darebbero luogo a un innescamento di sostanze chimiche nel cervello che attivano segnali di dolore nell'intestino.
L'intestino come secondo cervello
Uno studio ha provato invece l'esistenza di un’asse intestino-cervello, un canale di comunicazione bidirezionale che influisce sulla nostra salute. Ecco spiegato come un disagio psicologico incida negativamente sul nostro benessere intestinale. Si può affernare che i disturbi gastrointestinali sono peggiorati e talvolta scatenati da situazioni di disagio psicologico e viceversa. Proprio per questo risulta fondamentale mantenere un equilibrio in entrambi gli estremi dell’asse intestino-cervello: per minimizzare la sintomatologia del paziente sarà necessario, oltre che una cura medica, una maggiore attenzione alla salute mentale.