Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un giovane studente liceale che prende posizione in merito alle proteste di queste settimane contro l'alternanza scuola lavoro nelle scuole superiori. Da oltre 20 anni, Zai.net è la voce degli studenti Italiani. Parola a loro in questo delicato dibattito:
21 gennaio 2022: Lorenzo Parelli, studente di 18 anni, muore durante lo stage d’alternanza scuola-lavoro (PCTO),
schiacciato da un macchinario, a Udine.
La conoscenza, per l’uomo concreto - per l’uomo industriale -, non può essere fine a sé stessa, né tanto meno può servire all’appassionata costruzione di un pensiero critico: evidentemente, tutto ciò che di bello, o di appagante, o di entusiasmante ha il mondo, è inutile. Ed è inutile: a) perché non produce profitto; b) perché può salvare noi studenti dal giogo del denaro, dando legna d’ardere alla scintilla dei nostri intelletti.
E allora: - a che serve il latino? - si chiedono le industrie-; - a che serve la fisica teorica? - si chiedono le industrie -; - a che serve la filosofia? - si chiedono le industrie-.
E queste cose le industrie se le chiedono dal momento in cui anche i proletari iniziarono ad andare a scuola; e, col procedere del tempo regredendo, anche i proletari si pongono oggi i medesimi interrogativi, e lo fanno all’unisono con loro.
- A nulla - è la loro risposta. - A nulla poiché quello del pensiero non è uno spendibile sapere pratico. A nulla perché non è merce, non è denaro. -
- E allora -, dicono i padroni, - come potete permettervi questo privilegio di poter passare cinque anni a unicamente studiare? -. E, effettivamente, è difficile permetterselo, poiché il mondo che ci assalta da ogni parte è un mondo violento, crudo, reso tale unicamente dalla ricerca del puro utile.
La scuola allora, pavida, si piega, e regala i suoi alunni alle industrie: serva scuola, e colpevole: schiava d’industrie e schiavista di menti.
Stolta, che l’util chiede,
E inutile la vita
Quindi più sempre divenir non vede.