L’infanzia e l’adolescenza sono periodi importanti, nei quali i ragazzi sono particolarmente fragili. Ai ragazzi viene trasmesso il messaggio della necessità di essere “duri” e di non esprimere le proprie emozioni; mentre alle ragazze vengono imposte norme che svalutano le loro vite, limitando le loro libertà, le spingono al matrimonio precoce e incoraggiano ideali di bellezza dannosi.
I numeri
Secondo diverse ricerche un adolescente su 7, fra i 10 ed i 19 anni, soffre di problemi legati alla salute mentale. E secondo l’Unicef la maggior parte delle 800.000 persone che muoiono per suicidio ogni anno sono giovani. In tutto il mondo, il suicidio è la quarta causa di morte per i giovani tra i 15 e i 19 anni. E sempre secondo quest’ ultima la metà di tutte le problematiche legate alla salute mentale inizia entro i 14 anni di età e il 75% di tutte le problematiche legate alla salute mentale si sviluppano entro i 24 anni, ma la maggior parte dei casi non viene individuata e non viene trattata.
Le conseguenze della pandemia
Durante la pandemia si è sempre pensato alla salute fisica delle persone dimenticando quella psicologica. Basta pensare alle restrizioni in ambito scolastico che di fatto hanno cancellato tutti gli aspetti legati alle relazioni e alla socializzazione. Un altro aspetto importante è legato al provvedimento del Governo che, in caso di contagi in una classe, manda in DAD i non vaccinati. Come avrebbero dovuto spiegare i genitori ai propri figli che non può andare a scuola semplicemente perché non è vaccinato e questa situazione cosa avrà comportato negli studenti questo tipo di esclusione dal gruppo dei pari.
Psicologo scolastico
A questo proposito l'Istituto Superiore di Sanità ha ideato il progetto “Messa a punto di un intervento di promozione della salute mentale nelle scuole, con particolare attenzione alla prevenzione primaria della depressione”. Il programma è basato su un manuale per studenti, il quale si basa sulle componenti “Formazione sociale ed emotiva delle Life Skills dell’Organizzazione Mondiale della Sanità” e della “intelligenza emotiva”. È stata valutata l’efficacia del programma, e si è ben potuto vedere un miglioramento significativo dell’autoefficacia sulla regolazione emotiva, sul benessere psicologico in generale e sulla soddisfazione di vita degli studenti che hanno svolto il programma rispetto ad un gruppo di controllo che non l'ha svolto.