Scuola
Dante Alighieri, il ricordo degli studenti per la professoressa Sparapano
Il saluto commosso dei suoi alunni. "Forse tutti i draghi della nostra vita sono principesse, che attendono di vederci una volta belli e coraggiosi"
Sezione D, Liceo Dante Alighieri di Roma | 13 marzo 2023

Una settimana fa se ne andava la professoressa Serenella Sparapano, vittima di un terribile incidente stradale a Roma presso le Terme di Caracalla. Insegnava al Liceo Dante Alighieri di Roma, dove ha lasciato un vuoto incolmabile ma anche un segno indelebile. I suoi studenti ci hanno inviato un articolo per ricordarla con l'"asciutta concretezza a cui la professoressa Sparapano ci ha sempre esortati". Lo condividiamo con piacere con i nostri lettori e ci uniamo al dolore dei suoi studenti e colleghi.

"Forse tutti i draghi della nostra vita sono principesse, che attendono di vederci una volta belli e coraggiosi". Nessuno meglio di Rilke avrebbe potuto descrivere la nostra professoressa Serenella Sparapano, che è stata insegnante di scienze al liceo classico Dante Alighieri da tante generazioni. È stata la donna delle seconde opportunità, che in ogni occasione avrebbe cercato di smascherare il drago, ha regalato libri agli alunni per poi commentarli insieme, organizzato lotterie di beneficenza per Natale, in particolare, è bello ricordarla nei balli in palestra con studenti e insegnanti prima delle vacanze, o mentre cantava l’inno della Roma indossando vestiti della squadra del cuore; soprattutto ha saputo proporre alle classi spunti di riflessione originali, stimolanti, anzi coinvolgenti. Avremmo voluto avere il tempo di sviluppare l’ultima suggestione che ci aveva presentato: “Le fonti rinnovabili riducono le disuguaglianze?” Era determinata a creare un futuro migliore, consapevole di rivolgersi agli studenti come membri di una comunità più ampia di quella scolastica. Ci aveva confessato i suoi sogni per gli anni a venire: dedicarsi al volontariato e all’istruzione, conseguire una seconda laurea in scienze della nutrizione, sicuramente continuare a viaggiare. Sempre percepibile la sua curiosità scientifica, capace di vivere le domande ancora prima di porle, di essere stupore oltre che certezze, finché non troveremo motivazioni o conosceremo la risposta al quesito che ora ci attanaglia: il DNA è sufficiente a stabilire un destino?

Nessuno dei suoi consigli si limitava all’ambito scientifico. Quante volte all’interrogazione ha detto: “Rompi il legame”. Che cosa ne sarà di quell’energia di legame, che cosa resta della sua spontaneità, degli immancabili sorrisi che accompagnavano i rimproveri? Per noi, adesso, non ci sono né vaccini né terapie da somministrare. Siamo reazioni non bilanciate, le stesse che correggeva nei nostri compiti di chimica. Prof, come si fa a rompere un legame così?

 

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