A seguito di un’istruttoria effettuata su impulso del Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, il MIM assegnerà 50 milioni di euro per consentire alle scuole, nell’ambito della loro autonomia, il coinvolgimento del più ampio numero possibile di studenti in viaggi d’istruzione e visite didattiche nell’anno scolastico 2023/2024. È la prima volta che delle risorse vengono stanziate per questa finalità e saranno destinate con particolare attenzione ai ragazzi provenienti da famiglie meno abbienti.
Le parole del Ministro Valditatara e le misure previste
Questa è una delle azioni di sistema intraprese dal Ministero per sostenere e incoraggiare la ripresa dei viaggi d’istruzione, facendo fronte al problema dei rincari generalizzati. A tal proposito il Ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha dichiarato: “La difesa del diritto allo studio è una priorità per il Ministero dell’Istruzione e del Merito e presuppone la partecipazione di ogni giovane, senza che sia di pregiudizio la propria condizione sociale, a tutte le esperienze formative offerte dalla scuola. Tra queste rientrano a pieno titolo i viaggi d’istruzione e le visite didattiche, importanti occasioni di apprendimento e di crescita umana e civica. È per questo che sosterremo concretamente il ritorno al loro pieno utilizzo, nel rispetto dell’autonomia scolastica, anche per raggiungere un completo recupero della socialità dei ragazzi dopo le limitazioni imposte dalla pandemia”. Con un Avviso pubblico di prossima adozione, il Ministero individuerà le scuole a cui attribuire le risorse, reperite nell’ambito dello stanziamento del “Fondo per l’arricchimento e l’ampliamento dell’offerta formativa e per gli interventi perequativi” istituito dalla legge 440/1997. La selezione degli istituti e la quantificazione del finanziamento, nell’ambito di un massimale predeterminato, avverranno sulla base di criteri oggettivi e trasparenti, utili a individuare le reali situazioni di svantaggio economico. Sarà poi cura delle istituzioni scolastiche effettuare la ricognizione dei fabbisogni delle famiglie che beneficeranno del contributo. A tal fine, in un’ottica di semplificazione amministrativa, verranno fornite indicazioni operative per consentire alle scuole una gestione dei finanziamenti ricevuti quanto più snella ed efficace. Le scuole potranno disporre delle risorse in tempo utile per effettuare un’attenta pianificazione dei viaggi e delle uscite didattiche per l’anno scolastico 2023/2024, in coerenza con il Piano triennale dell’offerta formativa. Inoltre, anche le risorse dei programmi europei offrono importanti opportunità di crescita attraverso esperienze internazionali e di multilinguismo per studentesse e studenti, con particolare riferimento a quelli in situazioni di svantaggio.
PNRR: maggiori risorse per potenziare il programma Erasmus
Al fine di potenziare il programma Erasmus e incentivare scambi ed esperienze formative all’estero per studenti, docenti e personale scolastico, con decreto del Ministro dell’Istruzione e del Merito sono stati destinati 150 milioni del PNRR per 3 anni, raddoppiando così le attuali risorse annue previste per Erasmus, pari a circa 39 milioni per le azioni di mobilità. A questo proposito, già in sede europea il Ministro Valditara aveva sollecitato lo stanziamento di maggiori risorse comunitarie, per favorire gli scambi di docenti e studenti su tutto il territorio dell’Ue. Infine, per quest’anno scolastico, con decreto del Ministro dell’Istruzione e del Merito del 27 marzo scorso, sono state già autorizzate attività formative all’estero di orientamento e per favorire la transizione scuola-lavoro per un valore di circa 41,5 milioni di risorse residue PON destinate alle scuole delle regioni Abruzzo, Molise e Sardegna.
Un finanziamento utile per molte ragioni
Questo provvedimento del Ministero risulta ancora più opportuno alla luce del sondaggio realizzato da Skuola.net sulle gite scolastiche. Tale sondaggio, eseguito su 3.500 studenti e studentesse di classi medie e superiori, rivela che solamente il 18% degli studenti intervistati abbia effettivamente svolto la gita, con un buon 30% che l'ha comunque in programma per i prossimi sei mesi. Per il 17% invece non ci sono nuovi sviluppi sul fronte organizzazione, mentre quasi un terzo (il 28%) quest'anno non effettuerà nessun viaggio di istruzione con almeno un pernottamento fuori casa. Infine sono quasi 1 su 10 coloro che non partiranno per decisioni personali o delle famiglie. Tra le cause di rinuncia ai viaggi d'istruzione, un 36% corrisponde al mancato desiderio di socialità degli studenti, un 34% corrisponde al rifiuto dei docenti di accompagnare le classi, e un 17% corrisponde alla diffiendeza dei genitori. La causa prevalente rimane comunque la questione economica, che costringe 1 studente su 4 a non partire. In generale la spesa finale è stata presa in considerazione in 2 casi su 3. Riguardo invece le mete, ben 3 studenti su 4 resteranno all'interno dei confini nazionali. Soprattutto nelle classi medie, infatti, le gite italiane sfiorano il 90% del totale - dove a prevalere come destinazione, a scapito delle grandi città d'arte, sono le cosiddette mete "alternative" - mentre nelle scuole superiori i viaggi all'estero salgono del 31%. Inoltre il viaggio di istruzione subirà una drastica riduzione, tanto nella durata quanto nella spesa, con quasi la metà delle gite (43%) che durerà tra i due e tre giorni, e appena il 16% che raggiungerà la settimana intera. Per il costo invece, in 2 casi su 3 il budget per il paccheto viaggio più soggiorno non supererà i 400 euro, anche se 1 su 5 riuscirà a rimanere sotto i 200 euro. Altrettanti dovranno tenere in conto di spendere una cifra compresa tra i 400 e i 600 euro, mentre 1 su 7 è andato oltre qaesta cifra.