La regola vorrebbe che, quando si viene bocciati o rimandati, i genitori fossero i primi a punire e rimproverare i propri figli. I dati raccontano invece un'altra verità: mamme e papà intasano di ricorsi il Tar.
Nei giorni scorsi ha fatto scalpore il caso di una studentessa delle medie di Tivoli che è stata promossa dal Tar con sei insufficienze perché la regola "deve essere la promozione" e la priorità l’impegno e non il solo risultato. Nel Veneziano, un ragazzo di 19 anni che era stato bocciato alla maturità con un punteggio di 54/100 è stato poi promosso dopo una sentenza del Tar a più di un anno di distanza.
Anche per questo, sul tavolo del governo Meloni ora c’è una riforma che nasce con l’intenzione annunciata di restituire autorevolezza agli insegnanti che troppo spesso si vedrebbero ribaltare le decisioni stabilite in Consiglio di classe. Ma stando ai calcoli dell’avvocato Michele Bonetti, che da anni si occupa di diritto scolastico, – citato dal Corriere della Sera – in media "solo 1 ricorso su 10 viene accolto".