Il PNRR è stata un’occasione sprecata per le borse di studio? Quali sono i modelli abitativi che stanno prendendo più piede? Quali sono le sfide del mondo del diritto allo studio e gli aiuti concreti che vengono dall’Europa o dal Governo?
Si è tenuto a Cesena, presso il Campus Universitario, il Consiglio Nazionale di ANDISU che ha visto la partecipazione degli enti del diritto allo studio e i rappresentanti degli studenti CNSU (anche dei Conservatori e delle Accademie). Il Ministero, presente solo con il Dirigente Rossi del MUR data l’assenza del Ministro Bernini, ha promesso dotazioni aggiuntive per evitare la presenza di studenti idonei, ma non beneficiari della borsa di studio. I rappresentanti degli studenti hanno però parlato della necessità del confronto costante con i giovani per capire le vere esigenze presenti e le criticità ancora da risolvere.
Diritto allo studio e connessione con gli altri diritti costituzionali
Dopo l’ introduzione del Consiglio svolto dalle Vice Presidente Patrizia Mondin, sulle sfide presenti al mondo dell’università e del mondo del diritto allo studio, è intervenuto
il Prof. Giovanni Molari, Magnifico Rettore dell’Unibo: “Il diritto allo studio è una delle questioni più rilevanti nell’agenda universitaria italiana. Le disuguaglianze economiche rendono difficile l’accesso agli studi, insieme alla crisi demografica e ai problemi abitativi che mettono in crisi tutte le città universitarie, contro il mercato selvaggio degli affitti e dei privati che alzano il costo medio delle locazioni studentesche. Il diritto allo studio è un diritto costituzionale e vede una convergenza di più diritti (all’abitazione, alla mobilità, all’orientamento agli studi). Il ruolo di ANDISU diventa, di conseguenza, sempre più fondamentale.Gli enti del dsu sono un osservatorio sugli Atenei italiani e possono condividere le esperienze fruttuose sul mondo del diritto allo studio. Indispensabile quindi il dialogo fra Università e ANDISU”.
Il Prof. Massimo Cicognani del Campus di Cesena, patron di casa, ha dichiarato: “Noi siamo un esempio in Italia di Atenei multicampus. Questo è un luogo simbolo delle ferite che nel mese di maggio sono state inflitte al nostro territorio. Durante gli studi universitari ho usufruito io stesso di un aiuto economico e ritengo che il compito del mondo del dsu sia un compito essenziale che concretizza ciò che viene scritto nella Costituzione: il diritto di ricevere una formazione. Se non investiamo nei nostri giovani dove dobbiamo investire?”
Regione Emilia Romagna aumenta la spesa per le borse di studio
Presente anche l’Assessore della Regione Emilia Romagna alla scuola, all’Università e all’Agenda Digitale, Paola Salomoni, che ha dato alcuni numeri legati al diritto allo studio: “La spesa per le borse di studio nel 2020-2021 è stata di 97,3 milioni in Emilia, la spesa dello scorso anno era di 135, 2 milioni e la spesa che ipotizziamo in questo anno è di circa 145 milioni. Dall’insediamento della Giunta avvenuta tre anni fa la spesa del diritto allo studio nella nostra Regione è aumentata. L’obiettivo è quello di non avere idonei non beneficiari. Laddove cresce il numero di studenti che hanno bisogno del supporto al diritto allo studio, il sostegno diventa per le Regioni ancora più impegnativo. Chiediamo quindi al Governo nazionale una grande attenzione e un impegno maggiore”.
MUR: 17 milioni di euro fra le Regioni per gli idonei non beneficiari
A livello Ministeriale c’è stato poi l’intervento del Dottor Giuseppe William Rossi, Dirigente del MUR: “Il Ministero vuole ringraziare tutti gli enti del diritto allo studio che danno concreta attuazione ai concetti costituzionali con dedizione e impegno. C’è un rapporto di proficua collaborazione con ANDISU e negli ultimi due anni il rapporto si è intensificato. Il tavolo dei LEP è stato ricostituito nella primavera del 2022 e si stanno ultimando i lavori per portare al Ministero delle risposte attuative che da troppo tempo stiamo aspettando. Sappiamo che il target è stato superato dal Ministero anche grazie all’azione sinergica con ANDISU. La Commissione Europea ha valutato alcuni interventi e c’è in corso una rimodulazione del PNRR. Il Governo ha stanziato fondi ulteriori e aggiuntivi per finanziare bandi già espletati, al di là della decisione della Commissione Europea sul PNRR.
Già siamo in fase di lancio per il nuovo target dei 60mila posti leggo per il giugno 2026: espletata la manifestazione d’interesse, pubblicato sul sito del Ministero l’elenco degli immobili idonei e sta per partire il nuovo bando, lavorando su una piattaforma innovativa che consentirà ai soggetti gestori di ricevere ulteriori fondi PNRR.
Conosciamo le criticità legate alle borse di studio: come Ministero siamo riusciti ad acquisire 250 milioni annui per le risorse aggiuntive del PNRR. Auspichiamo di aumentare la dotazione finanziaria, ma è un problema generale di sistema. Lo sforzo del Ministero ha permesso e permetterà di soddisfare tutti gli idonei non beneficiari all’anno accademico 2022/2023 grazie anche ai residui PNRR non utilizzati. Dotazione aggiuntiva di 17 milioni di euro da ripartire fra le Regioni che hanno idonei non beneficiari e questo non è un risultato banale. Il contributo sulle locazioni è stato stabilito e sarà di 6 milioni per i prossimi anni e speriamo che venga rifinanziato.
Sull’Erasmus nazionale è in corso un intervento importante: il Governo sta stanziando le borse di studio e stiamo capendo quale sarà la dotazione finanziaria”.
Fra le tematiche poi affrontate: le collaborazioni con i soggetti privati che hanno beneficiato di finanziamenti sull’housing universitario per capire anche la varietà di proposte concretizzate, il contesto internazionale ed europeo del diritto allo studio e l’esito dei lavori realizzati a Urbino sull’accoglienza universitaria e sui diversi modelli gestionali.
Gestione residenze: il futuro suggerisce la forma indiretta?
A tal proposito il Direttore di ERDIS Marche , il Dottor Giovanni Pozzari, ha riassunto quanto è stato discusso a Urbino nei due giorni di tavoli sulle residenzialità: “Il nostro scopo nello gestire gli alloggi è quello di garantirli a coloro che sono privi di mezzi, contribuire alla formazione della persona e dare una risposta agli utenti. Come? Dare mini alloggi e nuclei integrati piuttosto che un servizio alberghiero. La sensazione è che i ragazzi preferiscano la camera d’albergo per isolarsi, spesso gli spazi in comune sono poco frequentati. C’è una nuova via che è quella delle Convenzioni per gestire le residenze: compriamo posti letto presso altri gestori e lasciamo a loro la gestione. Fra le “invenzioni” che stiamo portando avanti c’è la partnership fra pubblico e privato per migliorare la qualità dei servizi energetici nelle residenze. Fra le criticità c’è però la diminuzione del personale a disposizione per gestire le residenze direttamente e una delle soluzioni è quella degli appalti, chiedendo a terzi la gestione. Questo comporta ovviamente una gestione però dell’appalto e saperlo controllare. Prima eravamo solo in gestione diretta, ora abbiamo bisogno di nuove professionalità che sappiano coordinare gli appalti, quindi in ogni caso c’è una spesa in più da sostenere. La gestione diretta la auspichiamo, ma solo pochi riescono ad andare avanti ancora in questa direzione. Stiamo diventando degli enti dsu con una vocazione più amministrativa rispetto al passato. Abbiamo appalti in crescita e la nuova frontiera delle Convenzione da affrontare. Se conviene economicamente una gestione diretta o una indiretta dipende da quanto saremo bravi a controllarli. Fra gli spunti emersi in questi due giorni ci sono la maggiore gestione della sicurezza degli studenti, la remotizzazione dei portierati e la valorizzazione della dimensione comunitaria sulle residenze”.
Giovani sempre più isolati: quali soluzioni?
Il Dottor Pozzari ha poi parlato di una condizione psicologica vissuta da vari studenti: quella dell’isolamento: “Fra gli obiettivi c’è quello di perseguire il benessere dello studente anche come cittadino. Dobbiamo agire quindi contro l’isolamento fisico e psicologico dei giovani. Un esempio è quello di poter aprire i Campus anche agli studenti esterni, non solo ai beneficiari delle borse. Esperimento riuscito può essere il modello di ER.GO: oltre alla realizzazione di spazi in comune come sale studio e palestre, l’ente ha promosso i servizi di supporto psicologico e di orientamento in uscita, ma specialmente le attività ludiche ed artistiche attraverso anche la collaborazione degli studenti stessi”.
Gabriele Verza, Direttore ESU Padova ha poi parlato dei posti letto finanziati ed erogati a dsu e Università, illustrando numeri e percentuali.
Sciretti: Italia in prima linea in Europea per il diritto allo studio
Alessandro Sciretti, Vice Presidente Ecsta, ha parlato invece del diritto allo studio in Europa, confrontando il modello italiano con quello degli altri paesi: “Viviamo in un contesto europeo dove l’Italia è un'eccellenza per l’erogazione del diritto allo studio e per la qualità dei servizi. Noi possiamo competere con il modello francese e tedesco perchè gli altri modelli sono diversi dai nostri. Nella Costituzione abbiamo il diritto allo studio e questo è un aspetto che ci viene invidiato dappertutto.
Sul servizio ristorazione siamo simili agli altri modelli europei con l’accesso convenzionato. Decine di migliaia di posti letto in Francia e in Germania vengono stanziati da fondi governativi e ministeriali (e non da quelli europei) e i costi di gestione vengono coperti”.
Studenti: emergenza abitativa ancora reale in tutto il paese
Infine spazio alle rappresentanze studentesche.
Alessia Conti, Presidente CNSU, ha dichiarato: “Il Pnrr rappresenta un’occasione sprecata per il diritto allo studio. Le residenze private sono soluzioni tampone. L’emergenza abitativa c’è ed è reale. Le emergenze che voi del dsu dovete affrontare: abitativa, borse di studio e benessere psicologico. Un’altra tematica è quella dell’abbandono universitario e del problema correlato all’orientamento”.
Denise Duina, componente CNSI AFAM, ha parlato insieme a Samuel Menga del Tavolo di lavoro fra Accademie e Conservatori per il diritto allo studio, illustrando il mondo AFAM. “Necessaria la nostra rappresentanza in tutti i Tavoli per dialogare con voi sulle nostre esigenze. Possiamo raccontarvi il nostro mondo. Un rapporto ottimale per entrambi. La discussione sui LEP per noi diventa fondamentale. Ci troviamo di fronte a situazioni di studenti che fanno richieste differenti”.