Scuola
La didattica alternativa del Boccioni tra cambi di setting e tecnologie
Al Liceo Artistico Statale Umberto Boccioni di Milano la DS Stefania Giacalone punta ad una didattica alternativa che sfrutta la struttura stessa del liceo artistico
Redazione | 6 novembre 2024

Al Liceo Artistico Statale Umberto Boccioni di Milano, la DS Stefania Giacalone ha adottato una didattica alternativa basata su cambi di setting d’aula, impiego di tecnologie e approccio umano del docente.

Guardando al panorama delle scuole superiori, il liceo artistico è quello che più si avvicina alla didattica laboratoriale, perché parte dall'attività pratica e arriva alla concettualizzazione attraverso le esperienze. Quindi c'è un continuo alternarsi tra l'apprendimento di tipo formale e la pratica a seguire. Lo sforzo, però  è quello di influenzare le discipline tradizionali e far entrare in questo modus operandi anche le discipline come l'italiano o la matematica. Il Boccioni in particolare adotta il metodo Dada, per cui sono gli studenti che si spostano nelle aule e hanno la possibilità di sviluppare tutte le metodologie didattiche in ambienti di apprendimento funzionali, in linea con le indicazioni della pedagogia delle neuroscienze.

La didattica alternativa del Boccioni in questo senso prevede continui cambiamenti di setting d'aula, con un rendersi plastico della scuola rispetto agli studenti che ha davanti, creando classi aperte dove gli studenti possono apprezzare all'interno di discipline classiche tutta una serie di particolarità che avendo un solo docente per aula non potrebbero avere. Si sviluppa quindi una didattica che parte dallo studente e che personalizza il suo percorso. Al Boccioni vengono poi impiegate in modo massiccio le tecnologie a disposizione, come la Digital Board su cui conservare le lezioni registrate, utilizzate ogni anno e guardate dagli studenti non in classe, bensì come compito a casa, così da sfruttare le ore scolastiche non per una classica lezione frontale, ma per lavorare insieme facendo esercizi. Anche l’approccio del docente è fondamentale. Il PNRR ha fornito le comunità di pratica, gruppi di docenti che hanno del tempo per non pensare alla burocrazia, ma a come realizzare la pedagogia. I docenti di matematica, per esempio, hanno introdotto il gaming per stimolare i ragazzi, con un effetto prorompente sulla loro motivazione e sul loro affezionarsi al docente. La trasformazione della scuola passa attraverso questi metodi di didattica rivoluzionari, che mettono in relazione studenti e inseganti che lavorano insieme.

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