Obiettivo lavoro
Chi cerca lavoro, trova l’Europa
La crisi è globale, ma nel nostro Paese si fa sentire anche di più. Per questo molti giovani cercano di giocarsi la carta della chance all’estero. Un’opportunità da cogliere anche grazie al servizio Eures
Redazione | 24 ottobre 2013
Eures è una rete istituita dall'Unione Europea attraverso la quale cooperano i servizi pubblici, i sindacati e le organizzazioni dei datori di lavoro presenti in 31 Paesi europei per promuovere la mobilità professionale. Conta oltre 850 consulenti, pronti a supportare chi vuole provare l’esperienza di lavorare fuori dal proprio Paese. Abbiamo chiesto ad uno di loro, Maria Giovanna Nastasi, consulente Eures della Provincia di Genova, di darci qualche informazione in più su questo servizio.
Cosa offre Eures?
È un servizio di selezione, consulenza e orientamento per le persone che intendono ricercare lavoro nell'ambito dello Spazio economico europeo. È curato della Commissione europea e presente in tutti i Centri per l'impiego. È rivolto indifferentemente a persone occupate o disoccupate che abbiano almeno 18 anni. Le offerte di lavoro sono presenti in una banca dati comune rappresentata dal portale Eures.
Eures organizza anche delle selezioni?
Sì, organizza delle selezioni in cui fa da tramite tra un datore di lavoro ed eventuali candidati interessati all’offerta.
Cosa è importante che abbia ben presente un candidato?
Intanto nel colloquio si cerca subito di far capire alla persona che per prima cosa deve cercare di raggiungere almeno un buon livello di conoscenza di una lingua comunitaria, generalmente quella del Paese dove dovrebbe andare a lavorare.
Chi si rivolge a voi principalmente?
Spesso persone che escono dal circuito universitario, laureate, insomma, che desiderano cercare all’estero un’occupazione che risponde alle proprie esigenze perché in Italia non riescono ad ottenere le risposte che cercano.
Il primo passo da fare per trasferirsi all’estero?
Riuscire a capire concretamente quali sono le proprie competenze. Molte persone tendono ad avere aspettative troppo ampie. Altre, invece, magari sottovalutano le proprie potenzialità e in sede di colloquio vengono indirizzate verso percorsi che magari non avevano considerato.
Quali sono i settori che offrono maggiori possibilità in Europa al momento?
Sicuramente quello sanitario: la figura dell’infermiere o del medico è molto ricercata in diversi Paesi dell’Unione, come nel Regno Unito o in Germania o magari in Norvegia. Ovviamente poi, quello che può fare la differenza è sempre la buona conoscenza della lingua.
Cos’è “Il tuo primo lavoro Eures”?
È un programma di lavoro della mobilità nell’ambito dell’Unione europea per aiutare i giovani in cerca di lavoro e contemporaneamente le aziende a trovare i lavoratori più idonei. Attualmente in Italia è gestito solo dalla Provincia di Roma attraverso il portale Porta futuro, dove chi è interessato può inserire il proprio curriculum. In caso di esito positivo del colloquio è possibile usufruire di un contributo per affrontare le prime spese di trasferimento nel Paese in cui il giovane andrà a lavorare.
PREPARARSI AL COLLOQUIO
Come nel proprio Paese d’origine, è necessario prepararsi seriamente a un colloquio di assunzione, assicurandosi di avere le informazioni principali sull’azienda e di essere pronti a fare domande su di essa e su aspetti particolari del lavoro. Molte grandi imprese dell’UE si servono di centri di valutazione per vedere come potenziali dipendenti reagirebbero in situazioni reali. In genere è necessario portare con sé questi documenti:
- varie copie del CV nella lingua pertinente;
- una traduzione certificata del proprio diploma, rilasciato in genere dall’istituto d’istruzione o dal ministero competente;
- le fotocopie del certificato del titolo di studio, del diploma di laurea e di altre qualifiche;
- il passaporto e una carta d’identità valida;
- una copia del certificato di nascita;
- il modulo E che dà diritto all’assistenza sanitaria (p.es. E111);
- alcune foto in formato tessera.
Fonte: www.eures.it
Cosa offre Eures?
È un servizio di selezione, consulenza e orientamento per le persone che intendono ricercare lavoro nell'ambito dello Spazio economico europeo. È curato della Commissione europea e presente in tutti i Centri per l'impiego. È rivolto indifferentemente a persone occupate o disoccupate che abbiano almeno 18 anni. Le offerte di lavoro sono presenti in una banca dati comune rappresentata dal portale Eures.
Eures organizza anche delle selezioni?
Sì, organizza delle selezioni in cui fa da tramite tra un datore di lavoro ed eventuali candidati interessati all’offerta.
Cosa è importante che abbia ben presente un candidato?
Intanto nel colloquio si cerca subito di far capire alla persona che per prima cosa deve cercare di raggiungere almeno un buon livello di conoscenza di una lingua comunitaria, generalmente quella del Paese dove dovrebbe andare a lavorare.
Chi si rivolge a voi principalmente?
Spesso persone che escono dal circuito universitario, laureate, insomma, che desiderano cercare all’estero un’occupazione che risponde alle proprie esigenze perché in Italia non riescono ad ottenere le risposte che cercano.
Il primo passo da fare per trasferirsi all’estero?
Riuscire a capire concretamente quali sono le proprie competenze. Molte persone tendono ad avere aspettative troppo ampie. Altre, invece, magari sottovalutano le proprie potenzialità e in sede di colloquio vengono indirizzate verso percorsi che magari non avevano considerato.
Quali sono i settori che offrono maggiori possibilità in Europa al momento?
Sicuramente quello sanitario: la figura dell’infermiere o del medico è molto ricercata in diversi Paesi dell’Unione, come nel Regno Unito o in Germania o magari in Norvegia. Ovviamente poi, quello che può fare la differenza è sempre la buona conoscenza della lingua.
Cos’è “Il tuo primo lavoro Eures”?
È un programma di lavoro della mobilità nell’ambito dell’Unione europea per aiutare i giovani in cerca di lavoro e contemporaneamente le aziende a trovare i lavoratori più idonei. Attualmente in Italia è gestito solo dalla Provincia di Roma attraverso il portale Porta futuro, dove chi è interessato può inserire il proprio curriculum. In caso di esito positivo del colloquio è possibile usufruire di un contributo per affrontare le prime spese di trasferimento nel Paese in cui il giovane andrà a lavorare.
PREPARARSI AL COLLOQUIO
Come nel proprio Paese d’origine, è necessario prepararsi seriamente a un colloquio di assunzione, assicurandosi di avere le informazioni principali sull’azienda e di essere pronti a fare domande su di essa e su aspetti particolari del lavoro. Molte grandi imprese dell’UE si servono di centri di valutazione per vedere come potenziali dipendenti reagirebbero in situazioni reali. In genere è necessario portare con sé questi documenti:
- varie copie del CV nella lingua pertinente;
- una traduzione certificata del proprio diploma, rilasciato in genere dall’istituto d’istruzione o dal ministero competente;
- le fotocopie del certificato del titolo di studio, del diploma di laurea e di altre qualifiche;
- il passaporto e una carta d’identità valida;
- una copia del certificato di nascita;
- il modulo E che dà diritto all’assistenza sanitaria (p.es. E111);
- alcune foto in formato tessera.
Fonte: www.eures.it
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